Strapotere nerazzurro, grande festa al’Arena. La banda di Inzaghi strapazza la capolista

Doppio Tramoni, tris di Touré così il Sassuolo china la testa. Emozioni, sciarpata e due punti guadagnati anche sullo Spezia

di SAVERIO BARGAGNA
27 dicembre 2024
Tutta la gioia di Matteo Tramoni, 24 anni,. dopo aver segnato il primo gol (fotoservizio Cappello per Valtriani)

Tutta la gioia di Matteo Tramoni, 24 anni,. dopo aver segnato il primo gol (fotoservizio Cappello per Valtriani)

Occhei, non ci esaltiamo troppo. Oppure sì? Perché se non lo facciamo adesso, scusate, quando mai dovremmo farlo? Questo Pisa spettina i capelli ai tifosi nerazzurri ma, soprattutto, agli avversari. Quando la squadra di Inzaghi si esalta non esiste forza di Serie B in grado di resisterle. Perfino il Sassuolo dalle mille individualità funamboliche cede all’impeto della squadra di Inzaghi. Da una parte tanti bei fronzoli e giochi di prestigio, dall’altra grinta, strapotere fisico, organizzazione e soprattutto cuore. Così anche la capolista della Cadetteria, mentre si specchia civettuola si ritrova piena di lividi come i cattivi nei film di Bud Spencer e Terence Hill.

Vi sono vittorie "più uguali" di altre e il successo con il Sassuolo può rappresentare uno dei punti di svolta del campionato; Marin e soci hanno dimostrato di valere quanto (se non di più) dei più forti e degli annunciati "vincitori" d’annata. Non che sia stato tutto semplice, affatto. I neroverdi partono bene e macinano una manovra piacevole ma anche efficace: il gol annullato per fuorigioco a Laurientè ne è la dimostrazione. Ma è forse proprio nel momento di maggiore difficoltà che Moreo-Tramoni estraggono dal cilindro l’uno a zero che cambia completamente il match.

Il bel Sassuolo si innervosisce e si incarta su se stesso. Il Pisa, al contrario, continua nel suo gioco di spietata rimessa e centra il due a zero con Touré dopo una paratona di Semper. L’uno-due stende la squadra di Grosso che per quasi un’ora barcolla, senza più reale convinzione. Il Pisa resta concentrato e, nella ripresa, rifila il terzo gol – di testa – con Tramoni. Mentre all’Arena si lancia in una esaltante "sciarpata" il 3 a 1 firmato da Pierini ci ricorda che a Pisa non si può stare mai stare tranquilli. Dopotutto in una città che convive con una torre in precario equilibrio da centinaia di anni che cosa vuoi mai aspettarti?

Inzaghi, di fatto, non cambia fino a tre minuti dal termine per non scombinare la perfezione degli ingranaggi. E ciò ci offre il gancio per una riflessione sul prossimo mercato invernale. Quale nesso? Difficilissimo "toccare" questa squadra tanto nei titolarissimi quanto nelle retrovie. Parliamo di una macchina che quando ingrana sul serio risulta pressoché perfetta. Rischiare di scombinare il gioco col mercato – sia esso in entrata che in uscita – impone riflessioni attente. Per di più, e qui siamo costretti ad un’analisi magari poco gradita alla pancia scaramantica di alcuni tifosi, bisogna pensare e investire anche in ottica futura, ovvero pensare non solo ai calciatori funzionali oggi ma quelli che potrebbero esserlo nel prossimo futuro e in altre categorie (a proposito lo Spezia ha pareggiato e dista ora due punti). Il presente invece si chiama Sampdoria: appuntamento per l’ultima sfida dell’anno, domenica alle 19.30. Se sul treno per la Liguria salirà questo Pisa, beh, si salvi chi può.

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