Roma: contro la Dinamo Kiev era importante il risultato, ma ancora troppi sprechi

L'analisi del primo successo romanista in questa Europa League

di FILIPPO MONETTI -
26 ottobre 2024
Artem Dovbyk mentre realizza il rigore del successo contro la Dinamo Kiev

Artem Dovbyk mentre realizza il rigore del successo contro la Dinamo Kiev

Roma, 26 ottobre 2024 – Primo successo europeo nella carriera di Ivan Juric da allenatore e prima vittoria in quest'annata di Europa League da parte dei giallorossi. La Roma supera la Dinamo Kiev nella sfida casalinga dello Stadio Olimpico e supera il suo mal di vittorie in questo avvio di competizioni continentali. Ci pensa il rigore conquistato da Baldanzi e poi trasformato da Dovbyk a fissare il punteggio sul risultato di 1-0, un successo di misura, ma quanto basta per mantenere i tre punti in casa e riempire finalmente la casella delle vittorie in questa stagione europea.

La partita racconta un copione forse già troppe volte visto dalla formazione capitolina in questa stagione. L'atteggiamento in campo è fin da subito quello giusto. Zalewski agisce da esterno a destra, con Angeliño omologo sul lato opposto. Le Fée detta i tempi in mediana affiancato dal dinamismo di Koné. Çelik agisce come braccetto al posto di Mancini, mentre in avanti la trequarti parla italiano con Baldanzi e Pisilli alle spalle di Dovbyk. L'ex Empoli ha libertà di inventare quando ha palla al piede, mentre il prodotto delle giovanili giallorosse e i suoi inserimenti servono a togliere riferimenti all'inedita linea a tre della Dinamo. Tra le scelte di Shovkovskyi è evidente come già adesso l'ex portiere del club e della nazionale ucraina punti forte sul campionato, risparmiando quasi tutti i giocatori più importanti.

Le scelte dei due tecnici mettono fin da subito il pallino del gioco nelle mani della Roma. Juric martella sul possesso e in caso di palla persa la riaggressione è veloce ed efficace. Proprio da un pallone recuperato da Koné nasce l'azione che porta al rigore. Il francese recupera il possesso e serve Pisilli, il classe 2004 in seguito va da Baldanzi, il quale supera il rivale e incassa il fallo che vale il penalty. Dagli undici metri Dovbyk non tradisce e spiazza Nescheret per realizzare il gol che varrà i tre punti. La rete però non dà abbastanza confidenza alla Roma, una squadra ancora fragile in fase di gestione, subendo molto nel finale del primo tempo.

La squadra però resiste, nonostante vari errori, tra cui anche uno Svilar imperfetto e nella ripresa prova a mettere in ghiaccio la partita, togliendo quel poco ritmo recuperato dagli ospiti. Neanche gli ingressi dei migliori giocatori da parte della Dinamo Kiev, permettono agli ospiti di mettere in dubbio la guida dell'incontro, salvo un paio di occasioni pericolose. Dybala e Pellegrini, insieme a Shomurodov rimettono subito in controllo la Roma, sfiorando anche una bellissima rete in una combinazione tra tutti e tre, ma l'uzbeko spreca quando è arrivato a fari spenti davanti al portiere avversario. Per fortuna dei giallorossi questo errore non pesa ai termini del risultato finale e permette ai capitolini di portare a casa i tre punti.

I numeri della partita raccontano perfettamente tutto il dominio messo in campo dai giallorossi. Dal possesso al numero dei tiri, fino alla qualità di entrambi i fondamentali, in campo non c'è storia e nei dati della partita questo è perfettamente raccontato. La Roma vince la lotta per il possesso mantenendo il pallone per il 61% del tempo, realizzando l'86% dei passaggi complessivi, nel particolare 523 dei 609 tentati. Dall'altra parte gli ospiti hanno il pallone per il 39% del tempo e realizzano appena il 75% dei propri passaggi, dato traduzione dei 282 fraseggi completati su 377. Sul numero di tiri invece i giallorossi fissano la propria quota a 17 tentativi, di cui 5 in porta, contro gli 8 avversari, di cui 2 nello specchio. Non solo quantità, ma anche qualità nei tentativi romanisti, con ben 2,35 xG costruiti per la squadra di Juric, mentre quella di Shovkovskyi si ferma a 0,76 xG.

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