Cosa ha avuto N’Dicka, la nota della Roma: “Quadro compatibile con trauma toracico”
Il difensore è stato dimesso dall’ospedale dopo il malore in campo a Udine. “Accertamenti negativi, farà ulteriori controlli nella Capitale”. Mario Brozzi, medico dello sport che in passato ha lavorato nel club giallorosso: “Senza complicazioni, potrà rientrare in campo in tempi rapidi”
Roma, 15 aprile 2024 – Domenica sera lo stadio di Udine è rimasto con il fiato sospeso quando Evan N’Dicka, 24enne difensore ivoriano della Roma, si è accasciato al suolo ed è uscito in barella. Lo stesso giorno nel 2012 Piermario Morosini, centrocampista del Livorno, accusò un malore in campo e non sarebbe mai più tornato.
Fortunatamente per N’Dicka la situazione si è evoluta in modo positivo, subito è stato escluso l’infarto. E oggi il calciatore è stato dimesso dall’ospedale di Udine dove era ricoverato. In una nota il club giallorosso spiega che l’alteta franco ivoriano è stato trasportato in ospedale "in seguito a un dolore acuto precordiale e alterazioni aspecifiche all'elettrocardiogramma effettuato in sala di prima urgenza allo stadio" durante la gara fra Udinese e Roma. “Sono stati effettuati controlli cardiologici di primo e secondo livello risultati negativi per patologia cardiaca – aggiunge il comunicato – Alla luce degli ultimi esami effettuati in mattinata il quadro clinico è compatibile per trauma toracico con minimo pneumotorace sinistro. Il calciatore è stato dimesso ed effettuerà ulteriori controlli a Roma”.
Le parole della Roma confermano l’ipotesi fatta da Mario Brozzi per Adnkronos Salute, a cavallo degli anni Novanta e Duemila medico sportivo della Roma. "Il giocatore aveva subito almeno due colpi forti al torace che potrebbero aver innescato un trauma alla parte anteriore che, se molto intenso, può provocare la 'commotio cordis', ovvero l'arresto improvviso del cuore. Nel caso di N’Dicka non siamo arrivati a tanto".
“Nel 2000 – ricorda Brozzi – con Fabio Capello allenatore della Roma spingemmo molto per avere una struttura di cardio-risuscitamento a bordo campo proprio per intervenire su questi episodi". La macchina medico-sanitaria "domenica sera ha funzionato benissimo", sottolinea.
"Oggi c'è una sensibilità maggiore da parte di tutti, colleghi, giocatori, allenatori e dirigenti", prosegue Brozzi che ha un ricordo dei drammi di altri calciatori: Renato Curi nel 1977; Lionello Manfredonia che ebbe un arresto cardiaco durante Bologna-Roma il 30 dicembre 1989 e venne salvato da un compagno di squadra. O Christian Eriksen, centrocampista danese, che cadde a terra svenuto durante gli Europei del 2021.
I tempi di recupero di N’Dicka? "Dipende ora da come sta e dall'esito di altri esami che immagino siano stati fatti – risponde Brozzi –. Ma se non ci sono complicazioni, potrà rientrare in tempi rapidi".
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