Roma, un tempo non basta. In finale di Europa League contro il Siviglia serve molto di più

L'analisi della sconfitta dei giallorossi al Franchi contro la Fiorentina. A Budapest la squadra di Mourinho deve cambiare faccia: in palio il trofeo e il pass per la prossima Champions

di FILIPPO MONETTI -
28 maggio 2023
El Shaarawy festeggia con Solbakken e Bove il gol del vantaggio per la Roma

El Shaarawy festeggia con Solbakken e Bove il gol del vantaggio per la Roma

Roma, 28 maggio 2023 - Un ottimo primo tempo e un gol realizzato da El Shaarawy alla prima occasione creata ha illuso la Roma. In tre minuti però la Fiorentina ha ribaltato completamente la partita e trasformato un pomeriggio potenzialmente perfetto, in una brutto ritorno alla realtà. Le reti realizzate da Jovic e Ikoné regalano alla squadra di Italiano l'ottavo posto momentaneo e riscattano il ko in finale di Coppa Italia contro l'Inter. Per i ragazzi di Mourinho invece è un ko pesante che preclude definitivamente la possibilità di raggiungere la quarta posizione: ora la Champions League è raggiungibile solo trionfando a Budapest contro il Siviglia.

Le statistiche raccontano benissimo come la Roma non sia riuscita a dare seguito ad un super primo tempo. I giallorossi hanno rinunciato a costruire attivamente azioni gol nella ripresa, salvo dopo aver subito il gol dello svantaggio, e i padroni di casa hanno punito questo atteggiamento degli ospiti, realizzando un uno-due di pugilistica precisione, per ribaltare il risultato e ottenere i tre punti. Una vera e propria partita a due facce. L'unico dato che non varia tra la prima e la seconda frazione è quello legato al possesso di palla, con la Fiorentina che mantiene per il 66% del tempo il pallone tra i piedi, frutto di 437 passaggi completati su 493 (88% di precisione), sono invece appena 191 i fraseggi riusciti dei giallorossi su 262 tentati (72% del totale).

A raccontare la differenza tra la Roma del primo tempo e quella del secondo sono le statistiche relativi agli expected goals. La squadra ospite realizza ben 7 dei suoi 8 tiri complessivi nella prima frazione dell'incontro, un dato che spiega ampiamente come nella ripresa l'atteggiamento dei giallorossi sia stato troppo remissivo. Cerofolini, grande protagonista dei primi 45' con un paio di parate ad alto coefficiente di difficoltà, tocca il pallone solo per i rinvii dal fondo. In totale sono invece 15 i tiri della Fiorentina, 5 di questi nello specchio della porta. Conclusioni dei viola ben distribuite tra le due frazioni con 6 nei primi 45' e 9 nella seconda parte. 

Il conto finale degli expected goals premia i padroni di casa, con la Fiorentina che raggiunge ben 3,00 xG contro gli 1,27 per la Roma, con i giallorossi che, come detto, accumulano la quasi totalità del loro dato nella prima frazione. Al contrario invece la Viola che prima dei due gol realizzati era ad appena 1,06 gol in 11 tiri, con la grande occasione di Jovic, ostacolata all'ultimo secondo da Llorente, che vale la bellezza di 0,54 xG. A fare la differenza sono stati i due gol, nati da clamorose occasioni costruite e convertite: l'1-1 di Jovic arriva su un tiro da 0,86 xG e il 2-1 di Ikoné da uno da 0,89 xG. Alla fine vale poco il gol di El Shaarawy, nato su una conclusione da 0,61 xG.

Non il migliore dei modi dunque per i ragazzi di Mourinho di approcciare la finale di Budapest. Anche il Siviglia però arriverà alla Puskas Arena con il dente avvelenato. Proprio come la Roma gli andalusi hanno perso per 2-1 dopo essere stati in vantaggio, l'avversario era però il Real Madrid di Carlo Ancelotti.

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