Genoa-Roma, Mourinho: "Dobbiamo uscire da questa situazione con la forza del gruppo"

Il tecnico giallorosso: "Siamo partiti male, ma abbiamo pareggiato. Poi il secondo e il terzo gol hanno chiuso i conti"

di MATTEO AIROLDI -
29 settembre 2023
Mourinho (ANSA)

Mourinho (ANSA)

Genova, 29 settembre 2023 – Clamoroso colpaccio del Genoa che nel posticipo del turno infrasettimanale di Serie A travolge la Roma con un tramortente 4-1 e porta a casa la seconda vittoria stagionale. A Marassi è andato in scena un vero e proprio assolo dei rossoblù, che sono passati in vantaggio già al 5’ con il diagonale mancino vincente di Gudmundsson. Incassato il montante, la Roma ha provato a reagire e al 12’ ha impattato il risultato grazie alla poderosa incornata di Cristante, bravo ad inserirsi in area sul traversone di Spinazzola e ad insaccare l’1-1. Trovato il pari, però, la Roma ha peccato di presunzione e ne ha pagato il dazio, perché già prima dell’intervallo il Grifone ha rimesso la freccia del sorpasso con l’irresistibile destro sotto all’incrocio dei pali di Retegui, arrivato dopo una bellissima combinazione tra Gundmundsson e Thorsby, il quale al 73’ ha poi vestito i panni del rifinitore e al 73’ ha calato il tris rossoblù con un colpo di testa vincente a pochi passi dalla porta avversaria. La ciliegina sulla torta genoana l’ha quindi messa Junior Messias che, con un mancino che si è infilato nell’angolino basso all’80’, ha definitivamente chiuso i conti.

Si è chiusa quindi con una debacle la serata dei capitolini, che ha lasciato ovviamente molto in bocca nel tecnico dei giallorossi Josè Mourinho: “A fine partita non ho parlato con i giocatori, li ho solo salutati e quindi faccio fatica ad analizzare in profondità la gara – ha spiegato il portoghese ai microfoni di DAZN –. Abbiamo iniziato male e abbiamo preso un gol pesante nei primi minuti, come già ci era accaduto a Verona. C’è stata una reazione e abbiamo pareggiato, ma subito dopo l’1-1 è arrivato l’infortunio di Llorente e la struttura della squadra ha iniziato a cambiare e peggiorare. Subito il 2-1 e con Mancini ammonito, visto anche il metro arbitrale, abbiamo preferito cambiarlo e li abbiamo nuovamente cambiato la nostra struttura. Siamo migliorati sotto il profilo della volontà di cambiare le cose. Quando Lukaku ha segnato il gol poi annullato per fuorigioco, me lo sentivo che stavamo per segnare. Loro erano bassi e noi gestivamo la palla anche senza avere grosse opportunità. Il Genoa si è chiuso e noi abbiamo inserito giocatori che giocano all’interno dell’area e non fuori. Il 3-1 ha chiuso ogni discorso e il 4-1 è arrivato a partita di fatto finita. In questi casi, ogni tanto può arrivare anche la quinta o la sesta rete”.

La gara ha messo una volta di più in luce le difficoltà difensive dei giallorossi: “E’ vero, abbiamo perso un po’ di solidità. La gente in passato ha spesso sottolineato alcuni errori fatti da Ibanez anche in partite importanti, ma la verità è che lui ci dava una solidità importante. Abbiamo poi uno storico preciso con Chris Smalling: senza di lui abbiamo vinto meno partite, ma è sbagliato anche dire che abbiamo perso questa partita per l’assenza di un giocatore. La solidità è anche conseguenza dello spirito di squadra e del lavoro collettivo. È anche vero che, in questo momento, ogni tiro che prendiamo finisce in gol. Non mi riferisco a errori di Rui Patricio ma di un momento particolare in cui io sento questa particolare sensazione”. Ora i giallorossi sono quintultimi con soli cinque punti: “È la prima volta che mi capita in carriera, ma credo anche che le due finali europee di fila giocate siano un record per la Roma”. Il portoghese si è poi tolto qualche sassolino dalla scarpa sulla questione degli infortuni: “Loro hanno giocato quarantotto ore prima di noi e hanno perso due giocatori. Ieri ci sono stati cinque giocatori che hanno accusato problemi muscolari. Diego ha uno storico clinico particolare e ha spesso avuto problemi di questo tipo. Ha giocato tre partite di fila e per me questo infortunio non è una sorpresa”. Il tecnico della Roma punta però fortemente nel suo gruppo per uscire dalla crisi: “È con questo gruppo che dobbiamo uscire dalla crisi. Abbiamo questa rosa, con i suoi punti di forza e punti deboli. Dobbiamo andare avanti. Non c’è tempo di piangersi addosso. Saremo sul campo a lavorare, per preparare la prossima partita che vale solo tre punti ma è molto importante per noi”.

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