Roma, De Rossi: "I nuovi acquisti aggiungono qualità, Sanches torna in gruppo"

Le parole dell'allenatore giallorosso alla viglia della sfida con il Cagliari

di FILIPPO MONETTI -
4 febbraio 2024
Daniele De Rossi

Daniele De Rossi

Roma 4 febbraio 2024 - Terza partita ufficiale dei giallorossi sotto la guida di Daniele De Rossi e Roma a caccia del terzo successo consecutivo. Dopo i successi sofferti con Verona e Salernitana, i capitolini domani ospiteranno all'Olimpico il Cagliari nel posticipo del lunedì, in una sfida che mette in palio i tre punti, ma non solo. In caso di successo per i capitolini, se dovessero verificarsi dei risultati favorevoli oggi dagli altri campi con diversi scontri diretti per l'Europa, la Roma si potrebbe regalare il quarto posto solitario in classifica. Alla vigilia di un match che potrebbe valere così tanto per il proseguo della stagione, è intervenuto proprio l'allenatore della Roma per presentare la sfida di fronte ai cronisti presenti in conferenza stampa. Queste le parole di Daniele De Rossi dalla sala stampa di Trigoria.

Una settimana piena di lavoro, che risposte stai avendo dalla squadra? Come si stanno inserendo i nuovi arrivati e che caratteristiche hanno? "Avere una settimana piena è tanta roba per un allenatore. Siamo contenti di ricominciare le coppe e speriamo durino il più a lungo possibile. Abbiamo lavorato sulla condizione fisica e sui nostri concetti di calcio. Non possiamo fare una preparazione come quella che si fa prima del campionato, ma abbiamo spinto forte e i ragazzi hanno risposto benissimo, sia di testa che gambe. Per quanto riguarda i nuovi penso che porteranno qualità. Sono bravi nel posizionamento senza palla, tecnica, sono dotati a livello calcistico e questo mi piace molto. Poi ovviamente l'inserimento dopo tre giorni è quello che è, ma a livello anche di interazioni con i compagni si sono integrati bene, per quello che ci si può integrare in questo periodo di tempo".

Venerdì è stata fatta la scelta per la lista Uefa, volevamo sapere quale criterio ha utilizzato per fare le sue scelte? "Io ho fatto tre cambi non tutta la lista, cioè il massimo che ci era consentito. Ho cercato di dare la precedenza alla formazione di una lista con una doppia chance per tutti i ruoli. Avevamo un solo terzino sinistro, così ho inserito Angeliño, ci mancava un cambio a sinistra per Dybala e così ho aggiunto Baldanzi. Sono rimasti fuori due giocatori per questo hanno pagato Huijsen e Kristensen che sono due ragazzi che considero importantissimi, ma in ruoli dove siamo molto coperti. Hanno giocato in queste partite, giocheranno in futuro, ma è una scelta che dovevo fare".

Dopo il mercato la rosa sembra più omogenea, mancano all'appello ancora Smalling e Renato Sanches, come stanno? "Renato Sanches sta un po' meglio rispetto a Smalling. Per Chris abbiamo modulato i carichi, alternando sessioni più intense, ad altre più leggere. Renato ha fatto tutti gli allenamenti con noi, solo il primo giorno abbiamo usato la stessa premura, ma nel complesso ha completato il recupero e sta con noi. Poi staremo attenti perché è stato fermo, ma verrà convocato. Chris invece lo vedremo tra i convocati dall'Inter o Feyenoord, insomma nelle prossime partite. Se si è fatto un lavoro psicologico su Sanches? Da quello che vedo mi sembra un ragazzo psicologicamente a posto. Sicuramente non è felice del suo passato, ma con me ha dimostrato subito disponibilità e lo staff lo curava già da prima che arrivassi. Lo vedo tranquillo. Sul suo passato non so cosa dire. Tutti i giocatori hanno bisogno di un supporto psicologico, diverso l'uno dall'altro, ma tutti ne hanno bisogno".

Domani ritrovi Claudio Ranieri, che sensazione, legami e ricordi ti porta questa sfida? "Mi unisce un bel legame a lui. Con lui ho passato i due momenti forse più emozionanti della mia storia: l'anno che abbiamo sfiorato lo Scudetto e gli ultimi miei mesi quando subentrò a Di Francesco da calciatore alla Roma. Ci siamo accompagnati a vicenda alla porta quando abbiamo dovuto salutare la nostra squadra del cuore. Quando questi momenti li passi accanto a un uono come lui è sempre un bel guadagno. Ha un modo di fare elegante, ma romanesco oltre a un'intelligenza acuta. Esci sempre arricchito da una chiacchierata con lui. Mi farà piacere rivederlo, provo un affetto sincero per Ranieri, l'ho già incontrato lo scorso anno con la Spal, mi farà più piacere rivederlo e batterlo domani".

Vedendo le partite da fuori avrai pensato a come cambiare il centrocampo e domani sarai costretto a scegliere tra Cristante e Paredes, come ti sei orientato per la gestione dei ruoli? "È un vantaggio avere tanti giocatori bravi. L'Inter tiene fuori spesso Asslani e Frattesi che sarebbero titolari forse ovunque. Poter alternare e ruotare è un vantaggio per me, poi dipende dall'avversario e anche da quante e quali partite abbiamo da giocare, dobbiamo gestire pensando anche alle gare successive. È un gioco divertente, meno quando lasci fuori i calciatori, ma sai di poter contare su di loro. Le squadre forti hanno tanti giocatori forti, con undici giocatori forti vinci una partita, con una rosa completa ottieni i risultati che vuoi. Speriamo di scegliere bene".

La posizione di Dybala in campo, scende molto a prendere il pallone, ma quando sale sa essere decisivo. State cercando di aiutarlo a diventare più incisivo negli ultimi metri oppure questa sua caratteristica è insuperabile? "Ci sono giocatori che hanno un talento e una lettura della giocata e della situazione tale per cui una libertà in più gliela devi dare. Privarsi di questa sua giocata incontro può privarti di una giocata decisiva. L'importante è che quando lui si abbassa, qualcuno vada a occupare il suo spazio davanti. Noi dobbiamo occupare bene lo spazio, superare la linea di pressione e giocare a ridosso dell'area, così che lui poi possa ricevere anche negli ultimi metri di campo. Alcuni giocatori, come lui, nell'ultimo quarto di campo hanno un paio di indicazioni, poi fanno come vogliono ma è giusto così. Ho giocato venti anni con Totti e nessuno gli diceva dove andare o cosa fare. Quando aveva la palla sapevamo di doverci buttare negli spazi perché poi la palla sarebbe arrivata. Quando riconosci quel tipo di talento in un giocatore devi lasciargli la possibilità di esprimerlo e nel nostro caso è Paulo".

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