Roma-Empoli 7-0, Mourinho: "Non siamo diventati incredibili. Lukaku? L'ho visto felice"

Le parole dei protagonisti del successo giallorosso all'Olimpico. Accardi: "Zanetti? Ci prenderemo del tempo per riflettere"

di FILIPPO MONETTI -
18 settembre 2023
José Mourinho (Ansa)

José Mourinho (Ansa)

Roma 18 settembre 2023 - La Roma demolisce l'Empoli all'Olimpico e impone la propria durissima legge. I capitolino vincono per 7-0 e si prendono con forza la prima vittoria in questo campionato. Dybala la sblocca su rigore dopo nemmeno 2', poi i giallorossi continuano a valanga a travolgere la difesa avversaria trovando altri sei gol.

Mourinho però nel post-partita di Dazn garantisce come la squadra non abbia giocato per il 7-0. "Io sono un allenatore e devo dire le cose come stanno - esordisce il tecnico portoghese - Oggi i miei ragazzi hanno giocato bene. Non hanno fatto la partita da 7-0, perché tu non giochi per segnare sette reti alla tua avversaria. Abbiamo giocato per vincere e per vincere con tranquillità. La squadra ha fatto una buona gara. Non c'è stata uniformità di rendimento, ma abbiamo avuto un po' alti e bassi. Si sente che alcuni non hanno ancora la condizione per giocare ad alta intensità per 90 minuti, però abbiamo fatto una buona gestione. Il risultato può succedere. A me dispiace per i ragazzi dell'Empoli, ma questo è il calcio e sono cose che possono succedere".

L'allenatore ha poi parlato di Lukaku, autore oggi del suo primo gol in Serie A con la nuova maglia giallorossa. "Non era importante per me il gol di Lukaku - afferma lo Special One - Probabilmente era più importante per lui, sapete come sono gli attaccanti no? Vivono di gol. Il messaggio che lui ha mandato alla squadra da quando è arrivato. La sua esperienza, ha sempre lottato per la squadra, non per vedere segnare o meno Romelu. Poi per lui questa serata è stata perfetta perché fa gol sotto la curva. Esce dal campo felice, ma a me non cambia nulla. Io penso che lui dia un profilo diverso alla squadra. Noi dobbiamo ancora imparare a giocare bene con lui, così come lui deve conoscerci e apprendere come giocare con noi. Abbiamo bisogno di tempo, anche se ne abbiamo poco per lavorare. Anche le partite ci servono per crescere e migliorare. Già dalla panchina ho visto delle cose non mi sono piaciute, della squadra intendo, non di Lukaku, poi nel mio ufficio analizzerò meglio e cercherò dove andare a limare i nostri difetti".

Si è poi approfondito il discorso sul centrocampo giallorosso, con la lente di ingrandimento puntata sulla partita giocata da Leandro Paredes. "Questa conformazione del centrocampo mi è piaciuta. Anche Paredes, come altri, ha bisogno di migliorare la propria condizione. Non ha fatto un unico allenamento con il Psg, è arrivato qui e due giorni dopo era in panchina con la Salernitana, subito dopo è partito con la Nazionale e ha giocato 5 e 10 minuti. Ha bisogno di ritrovare continuità, ha bisogno di minuti in campo. È un 6 straordinario che noi non abbiamo. Deve migliorare il suo modo di pensare la nostra fase difensiva, deve crescere di condizione, ma ha qualità straordinarie. Ci sono tante cose da migliorare".

Si è riaperto in seguito il discorso relativo a Romelu Lukaku, con Mourinho che ha raccontato le proprie impressioni sul bomber belga, lanciando anche una battuta ai tifosi interisti. "Lukaku lo ho visto felice. Ha bisogno di sentirsi amato e voluto. Arrivato qui ha sentito subito come la squadra avesse bisogno di uno come lui. Gli piace ovviamente vincere, è la sua natura. All'Inter non penso abbiano un motivo per essere arrabbiati. I nerazzurri hanno vinto il derby per 5-1, sono una squadra straordinaria ricca di grandi attaccanti. Devono essere felici per il loro ex mister che aveva bisogna di Romelu (scherza ndr)".

Lo Special One si è poi preso qualche secondo per lanciare qualche frecciatina alla stampa giallorossa. "Io capisco perfettamente com'è la stampa - dice l'allenatore dei giallorossi - e l'influenza che può avere su alcuni tifosi. Però io so bene che la squadra non era quella che si diceva nelle ultime settimane, così come io so di non essere così scarso come qualcuno aveva scritto. Però oggi io non sono straordinario, né la squadra è diventata incredibile. Dobbiamo lavorare con umiltà, siamo una squadra che può competere e fare bene. Il mio unico obiettivo era vincere oggi e adesso ti dico che il mio unico obiettivo è vincere giovedì".

L'intervista di Mourinho si è poi chiusa con un piccolo accenno al doppio impegno che presto occuperà il calendario capitolino, visto come giovedì sarà il giorno del debutto in Europa League. "Dobbiamo gestire il doppio impegno. Oggi abbiamo fatto ruotare diversi giocatori abbastanza presto, ma ci sono partite che non te lo permettono. Siamo stati anche sfortunati con il calendario, perché giochiamo sempre di giovedì poi di domenica, mentre l'Atalanta giocherà poi lunedì. Qualcuno nella Lega non è innamorato di me. Noi abbiamo fatto i giusti preparativi, giovedì faremo qualche cambio. Voi non ci farete molto caso, ma come allenatore di una grande squadra come la Roma, ho grande orgoglio nel dire che un ragazzo come Pagano, dopo 4 giornate di Serie A, ha già giocato tre partite".

Dybala: "Dovevamo dare un messaggio. Rigori? Tira chi se la sente"

Non può che essere Dybala a fine incontro il migliore in campo di serata. Il fantasista argentino realizza una doppietta e lancia la squadra, che poi dilaga dopo il cambio del sudamericano. “Dovevamo dare un messaggio - esordisce la Joya - dando ognuno qualcosa in più e credo che l’abbiamo fatto. Sono contento dell’arrivo di Romelu, di Azmoun e di tutti. Ho cercato di recuperare al meglio e oggi mi sono sentito bene. Sono partito come l’anno scorso, ho fatto una doppietta alla quarta come un anno fa e spero di migliorare. I rigori? Chi si sente meglio tira. Alcuni li tirerò io, altri i miei compagni”.

Renato Sanches: "Essere alla Roma è fantastico. Se starò bene potrò fare una grande stagione"

Non solo Dybala però tra i protagonisti del match. Anche Renato Sanches, come l'argentino, ha trovato il gol nei primi 10' di gara, realizzando la prima rete in giallorosso alla prima partita da titolare. "Per me è stato un momento molto importante - ha dichiarato il giocatore nel post-partita di Dazn - era la prima partita da titolare e vengo da un infortunio. È sempre difficile, adesso sono contento: del gol e di essere qui, di aver vinto la nostra prima partita in questo campionato".

Il giocatore ha poi parlato di quali sono le sue qualità e la sua collocazione tattica. "Io penso di poter ricoprire tante posizioni: a destra, da numero 6 o da numero 8. La mia cultura è di avere la palla, mi piace tenerla: se sto bene posso ricoprire qualsiasi posizione, se mi sento forte non cambia molto. Ho qualità e se mi sento bene posso aiutare la squadra da qualsiasi posizione. Gli infortuni non sono una cosa che riesco a controllare, ci ho provato nella mia carriera. Cerco di essere professionale al massimo, adesso spero che gli infortuni facciano parte del passato: voglio far vedere il mio gioco, perché amo il calcio e spero di poter essere in forma lungo tutta questa stagione".

L'intervista al mediano lusitano si è conclusa parlando delle sue sensazioni sull'essere a Roma e di cosa possa rappresentare per la sua carriera. "Essere qui è fantastico - ha dichiarato il giocatore in prestito dal Psg - ho parlato tanto con il mister, con Tiago (Pinto). So che la squadra è forte, che i tifosi sono fantastici: ho bisogno di vivere calcio. In passato ho fatto tutto il possibile per stare bene, ma è complicato tornare in forma dopo alcuni infortuni: la cosa più importante è non mollare mai, cercare di essere professionale sempre, perché penso che il meglio debba ancora venire. Io continuerò a lavorare e dare il mio massimo. E se starò bene potrò fare una grande stagione".

Accardi: "Ci prenderemo del tempo per fare delle valutazioni. Ci dispiace per i tifosi

Non solo Roma però nel post-partita di Dazn. Anche il ds dell'Empoli Pietro Accardi è intervenuto per parlare della debacle dei propri ragazzi, mettendo particolare attenzione sul ruolo in bilico del tecnico Zanetti. Il ds è partito dalle scuse, di alcuni giocatori ai tifosi presenti all'Olimpico, per poi aprire una riflessione più ampia riguardante la posizione del tecnico e cosa stia accadendo in questo avvio complicato alla squadra. “Credo sia doveroso metterci la faccia - afferma Accardi - anche e soprattutto quando le cose vanno male. Mi dispiace, soprattutto per i tifosi che sono venuti qui a sostenerci. In questo momento la responsabilità è di tutti, me per primo. È chiaro che ci prenderemo del tempo per fare delle riflessioni perché qualcosa che non sta andando c’è. Difficile spiegare cosa. Quello che la squadra fa vedere in allenamento non è quello che fa vedere in partita. Io vivo il quotidiano con la squadra, vedo quanta attenzione e voglia mettono in ogni singolo allenamento. Forse oggi c’è un aspetto emotivo che non ci fa giocare in maniera libera e sicura come accade in allenamento”.

Si è poi passato a parlare del cambio tattico scelto dal tecnico, se possa o meno aver influito in questo pessimo avvio. “È chiaro che dopo un risultato del genere - afferma il dirigente azzurro - si mette in discussione tutto. Noi abbiamo cercato di dare continuità alle ultime partite della passata stagione, dove avevamo giocato con il 4-2-3-1 ottenendo risultati. Abbiamo provato a costruire la squadra con quel modulo, poi abbiamo fatto fatica in questa stagione. L’allenatore ha optato di mettere più sostanza nel campo e usare il 4-3-3. Le caratteristiche della rosa si sposano con parecchi moduli. Noi cerchiamo di mettere a disposizione dell’allenatore giocatore utili”.

L'intervista di Accardi si è chiusa, con una domanda relativa a quanto tempo la società si prenderà per poi prendere eventuali contromisure. "Ci prendiamo questa sera perché è giusto fare delle riflessioni, questo non vuol dire che Zanetti non sarà l’allenatore. La squadra sta fornendo delle prestazioni al di sotto del nostro obiettivo, al di là dei risultati. Una società come l’Empoli deve provare a fare qualcosa in più ogni stagione. Questo è il primo momento duro in tre anni. Io per natura sono un positivo, è giusto pensare con ottimismo al futuro”.

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