Roma, Ghisolfi: "Vecchio modello di mercato era insostenibile. Con Ranieri..."

Le parole del direttore sportivo giallorosso a margine del Social Football Summit

di Redazione Sport
21 novembre 2024
Claudio Ranieri

Claudio Ranieri, nuovo mister della Roma

Roma 21 novembre 2024 – Nella giornata di ieri a Roma si è tenuto presso lo Stadio Olimpico la seconda giornata della settima edizione del Social Football Summit. L'evento fondato da Gianfilippo Valentini e diretto da Massimo Tucci è da anni un'occasione di condivisione e confronto sul presente e il futuro dell'industria del pallone. Dall'innovazione, alla comunicazione, passando per l'aspetto economico e il turismo legato allo sport, tutte le figure professionistiche del mondo del pallone erano presenti. Tra loro è stato presente anche il direttore sportivo della Roma, Florent Ghisolfi. Il dirigente si è intrattenuto con i cronisti presenti per toccare tutti i temi più caldi del momento stagionale giallorosso. Ecco le sue parole.

Il primo tema è stato senza dubbio il momento di difficoltà della squadra, chiedendo al dirigente come si stia vivendo all'interno del gruppo questo periodo: "Non è facile, sicuramente. Credo che dobbiamo essere guide e mantenere alto il morale. Dobbiamo portare ognuno con noi. Sicuramente non siamo contenti di vivere questo momento ma dobbiamo essere positivi e andare avanti”.

Schivo sulla prima domanda, Ghisolfi si apre maggiormente quando si chiede a lui di Claudio Ranieri, che in teoria sarebbe dovuto essere presente in prima persona. "Mi ha detto vai tu, vai tu", scherza il dirigente, che poi racconta quanto sia importante per lui e il club quanto sia importante lavorare con il tecnico romano: "Credo che per me e l’intero club è fondamentale lavorare con Ranieri. Lui è un gentiluomo, è diverso da quello a cui siamo abituati. Per me è un onore imparare da lui e camminare al suo fianco. Lui porterà calma. Non c’è bisogno di presentare la sua carriera. Crediamo sia la persona giusta per portare migliorie e risultati nel breve termine. Guardiamo anche avanti, non dobbiamo stare fermi. Vogliamo costruire con Ranieri perché crediamo che serva una figura italiana di riferimento. A chiamare il tecnico è stato il club”.

Ghisolfi ha poi parlato dell'evoluzione strategica delle giovanili giallorosse, un tema che ha acceso molto il dirigente francese. "Per noi l’academy è molto importante ed è una mia missione centrale. Volevamo unire la stabilità tecnica con Alberto De Rossi, capo dell’academy e volevamo aggiungere nuove persone come Roberto Trapani a capo dello scouting. Le giovanili della Roma hanno funzionato bene e vogliamo continuare a farlo, ed è importante anche il luogo dove si può costruire questa academy. Abbiamo progetti in cantiere anche se non possiamo dirli tutti. Stiamo prendendo in considerazione anche quello che succede in altre parti in Italia. Si è accesa una luce, sembrava avere come un’aura. È qualcosa che abbiamo percepito. Il primo discorso alla squadra è stato molto toccante così come nella conferenza stampa".

Dalla crescita dei giovani talenti in casa, si è passati a discutere anche della strategia di mercato, questa cambiata in maniera molto repentina in estate, proprio con l'arrivo del dirigente ex Lens e Nizza. “Abbiamo modificato questa estate la strategia. Ora preferiamo investire nel lungo termine piuttosto che fare prestiti con giocatori di esperienza ma con salari più elevati. Quando abbiamo comprato Koné lo abbiamo fatto per 5 anni e costa meno del prestito di Sanches. Con lui possiamo dare un valore aggiunto. Abbiamo questi obiettivi come diminuire l’età della squadra. Abbiamo raggiunto questi obiettivi e ora dobbiamo cercare di trovare il giusto rendimento sul campo. Serve una strategia precisa, io sono arrivato a giugno con una strategia. Dobbiamo continuare sul cammino tracciato perché il vecchio sistema non era sostenibile”.

La chiosa finale del direttore sportivo Ghisolfi è stata un'esortazione alla calma, credendo nel progetto disegnato per il club capitolino. “Molto difficile essere pronti a questi momenti ma dobbiamo assumerci le nostre responsabilità per la situazione che stiamo vivendo per credere nel nostro progetto perché le cose possono cambiare molto velocemente. Pensiamo al Napoli che ora lotta per cose di grande valore ma la scorsa stagione ha cambiato tre allenatori.

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