Roma, Juric: "Hummels non gioca per scelta tecnica. Mancini sta bene"

L'allenatore croato fa il punto alla vigilia della trasferta al Franchi per la sfida di campionato contro la Fiorentina

27 ottobre 2024
Ivan Juric festeggia il successo con il suo staff in panchina

Ivan Juric festeggia il successo con il suo staff in panchina

26 ottobre 2024 – Vigilia della sfida di campionato contro la Fiorentina. La Roma oggi si è ritrovata a Trigoria per l'allenamento di rifinitura, prima di partire alla volta di Firenze, dove domani al Franchi la formazione affronterà la viola nella sfida della nona giornata di Serie A. L'obiettivo è vincere e sbloccare la casella delle vittorie in trasferta per Juric sulla panchina romanista, ancora ferma a quota zero. La sfida però è difficile, contro una squadra forte e in salute, così come l'ha raccontata lo stesso allenatore nella conferenza stampa pre-partita. Ecco le sue parole.

La prima domanda per l'allenatore è stata relativa alla condizione della squadra. Il successo in Europa League, il primo della carriera di Juric, ha dato grande spinta, ma la gestione delle energie è sempre un tema quando c'è di mezzo l'Europa, per questo si è chiesto un aggiornamento della situazione all'allenatore, con specifiche particolari per Dybala e Pellegrini. "Mi sembra stiano tutti bene. Pellegrini è stato molto sfortunato in zona gol. Non è riuscito ancora a sbloccarsi però li vedo molto bene, li vedo sia lui che Paulo in una condizione ottimale. Ovviamente tutto il gioco dipende dai loro gol fatti, perché sono vicini alla porta, speriamo di migliorare questo aspetto del tiro. Mancini? Ieri si è allenato, sta bene. Vedremo oggi per Soulé, che ieri aveva la febbre, se è recuperato".

Dalla condizioni in casa giallorossa, all'avversario di domani, la seconda domanda ha chiesto al tecnico croato quali insidie nasconde la squadra di Palladino. "Sono una squadra che ha 20 elementi di grande qualità. Questo già negli scorsi anni anche e ora ha fatto acquisti importanti. La strada che ha intrapreso è quella giusta, nelle ultime 3-4 partite sta facendo bene. Molta organizzazione, grande talento. Parliamo di una squadra obiettivamente di grande valore".

Anche contro la Dinamo Kiev, nonostante l'ottima prestazione, dove si è concesso poco o nulla gli ucraini, si è chiesto a Juric cosa manchi alla squadra per trovare più gol, con la mole realizzativa forse il tasto più dolente di questo avvio di stagione. "Se una squadra ha questa mole di gioco, di occasioni create, credo alla fine manchi ancora un po' di tutto. Ci sono stati anche pali e occasioni sprecate. Dobbiamo avere più convinzione, ci stiamo lavorando, non c'è una cura vera e propria. Speriamo che tutti si sblocchino".

Sbloccarsi in zona gol, può aiutare a costruire la mentalità vincente su cui l'allenatore ha tanto discusso nel pre-partita di Europa League. Ivan Juric pensa che la formazione sia sulla strada giusta per riuscirci: "La squadra ha preso la strada giusta su tante cose. Si vede nelle prestazioni, lo abbiamo visto anche in Europa League l'altra sera. Per vincere le partite serve anche più cattiveria, essere più precisi sottoporta e fare gol. Non bisogna avere cali di tensione e commettere errori in zona gol. Siamo dietro, quindi ogni partita è fondamentale".

La conferenza stampa è poi tornata sul tema dei singoli giocatori, in particolare chiedendo al tecnico dello scarso minutaggio con Hummels, aggiungendo se eventualmente potrà integrarsi con Mancini e N'Dicka. "Il minutaggio dei giocatori? Per me vale quello che ho già detto, scelgo - afferma Juric - in base a quello che vedo durante l'allenamento. Gioca chi mi dà più sicurezze. Età, curriculum, sono cose che un allenatore non guarda, ma in allenamento chi mi dà di più. Anche Hermoso sta trovando poco spazio, nonostante la sua esperienza all'Atletico Madrid. Io penso che il futuro di N'Dicka sia quello di centrale e può diventare un top player in quel ruolo, domani avrà una prova molto difficile contro Kenya. Non c'è altro motivo, i tratta di una scelta tecnica. Ogni allenatore ha delle sue preferenze sulle caratteristiche dei giocatori e quello che vedono in loro, sono per l'appunto scelte tecniche".

Se per il tedesco si tratta allora di scelta tecnica la sua mancanza dal campo, diverso è il discorso per Saelemaekers ed El Shaarawy, entrambi ai box per problemi fisici. La domanda successiva ha chiesto al tecnico croato proprio di loro, chiedendo di quando potrebbero rientrare in campo. "Saelemakers sta andando bene. Spero possa rientrare piano piano con noi, ma non voglio anticipare troppo. Stephan rientrerà dalla prossima o al più tardi da quella dopo ancora. Ci tenevo anche a fare grandi complimenti a Zalewski per l'ultima partita perché è andato bene. Ha avuto una buona reazione, soprattutto mentalmente, è stato sempre attento e concentrato. Mi dispiace la situazione in cui si trova, è un ragazzo veramente a posto. Ha fatto un'ottima gara. Mi ha dimostrato che è forte e non è un bambino. Ha dribbling e crea superiorità numerica, in partite molto chiuse credo che giocatori che fanno la differenza sugli esterni sono necessari, parlo di lui come di El Shaarawy, mi danno questo".

L'ultima domanda per l'allenatore gli ha posto la questione su quale sia attualmente la sua impronta su questa squadra e se a fine stagione si potrà festeggiare il ritorno in Europa. "Penso che su tante cose siamo andati oltre. Avevo paura di alcune cose, ma siamo andati molto bene, penso che c'è però da costruire ancora un po'. Vincere le partite ci aiuterà a sentirci sempre meglio e a ottenere risultati sempre più grandi. Se ogni giocatore migliora va a migliorare poi anche la squadra. Il mio scopo è quello di migliorare i giocatori che non sono al top per fare una squadra di volta in volta sempre più forte. A disposizione ho tanti giocatori che possono ancora crescere. Questo è l'obiettivo da trovare e raggiungere".

Continua a leggere tutte le notizie di sport su