Salernitana-Napoli 0-2, Raspadori ed Elmas decidono il derby campano

Con un gol per tempo gli azzurri espugnano l'Arechi. Ancora a picco i granata: la cura Inzaghi non funziona

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
4 novembre 2023

Salerno, 4 novembre 2023 - Come già successo diverse volte in stagione, il Napoli soffre al Maradona ma poi rinasce in trasferta: a farne le spese è anche una Salernitana che per la verità finora ha esaltato diverse volte gli avversari di turni. Nel caso del derby dell'Arechi, a godere delle disgrazie dei granata sono Raspadori ed Elmas, che con un gol per tempo rilanciano le quotazioni degli azzurri dopo l'ennesima settimana tribolata. Solo il tempo dirà se quella della squadra di Rudi Garcia è una rinascita vera e duratura o se i tanti problemi emersi in stagione torneranno a galla quando salirà il livello degli avversari. Avversari che oggi hanno provato a ribaltare le gerarchie con grinta, generosità ma poco altro. A latitare sono la qualità in zona offensiva e la solidità difensiva. Due emblemi: rispettivamente i pochi tiri degni di tale nome recapitati dalle parti di un sempre attento Meret e la 'papera' con cui Ochoa, nella scorsa stagione un vero e proprio fattore per la salvezza dei granata, ha spianato la strada al sigillo del definitivo 2-0 per gli azzurri. Azzurri chiamati adesso a fornire risposte positive anche in Champions League: pena il rischio di vanificare l'ennesima rinascita della squadra di Garcia, che ancora una volta replica sul campo alle polemiche e alle critiche.

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Le formazioni ufficiali  

 Garcia si affida al consueto 4-3-3, aperto da Meret: in difesa ci sono Di Lorenzo, Ostigard, Rrahmani e Olivera, mentre in mezzo al campo ci vanno Anguissa, Lobotka e Zielinski. Al centro dell'attacco si piazza Raspadori, assistito da Politano e Kvaratskhelia. Inzaghi risponde con un 4-2-3-1 che tra i pali prevede Ochoa: a destra c'è Mazzocchi, a sinistra Bradaric, mentre la coppia difensiva è formata da Fazio e Pirola. Davanti alla retroguardia si stagliano Legowski e Coulibaly, mentre a supporto dell'unica punta Ikwuemesi ci sono Tchaouna, Candreva e Dia.  

Primo tempo

  La Salernitana approccia bene e prova a combinare sull'asse Dia-Ikwuemesi, ma Meret fa buona guardia. Il Napoli risponde subito per le rime guadagnando un corner dai cui sviluppi, al 4', Kvaratskhelia cerca (senza profitto) la porta dopo una respinta corta di Fazio. Al 6' Politano apparecchia per Raspadori, il cui tiro è troppo centrale per impensierire Ochoa. All'8' anche i granata guadagnano il primo giro dalla bandierina e per poco non trovano la via della rete con il colpo di testa di Pirola: Meret ancora una volta è all'altezza della situazione. La partita si sblocca al 13', quando Lobotka recupera una grande palla all'altezza della trequarti e serve Raspadori, che con un diagonale chirurgico trafigge Ochoa. Quest'ultimo poco dopo disinnesca il mancino di Politano, azione emblema di un Napoli sulle ali dell'entusiasmo e di una Salernitana che invece ha accusato il colpo, non riuscendo a imbastire situazioni offensive degne di tale nome. Lentamente i granata provano a rimettere la testa fuori dal guscio in particolare con Legowski, il più vivace dei suoi. Gli azzurri resistono, per la verità senza faticare troppo e al 42' tornano pericolosi sull'asse Politano-Raspadori: Ochoa si salva con un miracolo. Il Napoli non riesce a chiudere prima del duplice fischio una partita che, in effetti, non sembra particolarmente in bilico. Certo, il vantaggio è minimo, ma dall'altro lato del campo c'è una Salernitana che conferma anche contro i campioni d'Italia tutti i propri limiti emersi finora in stagione in entrambe le fasi di gioco: limiti che neanche l'atmosfera frizzante da derby sembra riuscire a smorzare.

Secondo tempo

  Le squadre rientrano in campo con gli stessi uomini del primo tempo e in effetti neanche il copione cambia: il protagonista principale è sempre Raspadori, che al 47' prova a capitalizzare al meglio un'azione molto confusa dei suoi che però viene sventata in angolo da Ochoa. Al 50' rientra in scena anche Kvaratskhelia, che serve Politano, la cui botta da fuori area scheggia il palo alla destra del portiere di casa, che trema (e spera) come tutto l'Arechi. Scampato il pericolo, i granata provano a fiondarsi in attacco con Mazzocchi, il cui bottino però è soltanto un corner che tuttavia basta a infiammare il pubblico di casa. La speranza dell'Arechi torna panico quando la palla viaggia sull'asse Raspadori-Politano: al 58' la punta serve l'esterno, la cui conclusione a botta sicura viene respinta in maniera provvidenziale da Pirola. Al 61' si fa vedere Kvaratskhelia con un destro a giro che Fazio manda in corner: poco dopo tocca a Zielinski andare a caccia del gol della sicurezza con una botta al volo, ma Ochoa dice ancora di no. Prima curiosità: nonostante l'aria di derby (forse più sentita sugli spalti che in campo), il primo giallo arriva solo al 68', con Mazzocchi che finisce sull'elenco dei cattivi di Rapuano dopo un fallo su Kvaratskhelia. Seconda curiosità: nonostante il risultato, ad aprire la girandola delle sostituzioni non è Inzaghi, bensì Garcia che, forse con la testa già alla Champions League, inserisce Simeone ed Elmas per Raspadori e Kvaratskhelia. Super Pippo lo imita subito, gettando nelal mischia Bohinen, Stewart e Daniliuc per Ikwuemesi, Legowski e Fazio. Proprio Stewart comincia subito a seminare il panico nella difesa azzurra, schiacciata dalla nuova folata offensiva dei padroni di casa. Inzaghi cambia ancora: fuori Candreva e Mazzocchi e dentro Kastanos e Botheim. Garcia risponde gettando nella mischia Lindstrom per Politano. Le mosse buone sono quelle del tecnico francese, dato che all'82' Elmas riceve da Olivera raddoppia con un destro tutt'altro che irresistibile che però sorprende Ochoa. Con la partita ormai in ghiaccio, Garcia cambia ancora, dando minuti a Cajuste: a rifiatare è Zielinski. Nonostante la seconda doccia gelata, la Salernitana prova con coraggio ad attaccare ancora: i frutti raccolti sono scarsi. Anzi: il Napoli si ritrova tra le mani delle praterie che però non vengono mai sfruttate. Poco male per gli azzurri, che possono comunque festeggiare il ritorno al successo: un risultato non esattamente scontato in questa altalenante stagione.  

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