Ballardini mental coach neroverde: "Le difficoltà sono uno stimolo"

Al ’Mapei’ alle 15 si affrontano le due difese più perforate della Serie A: "Dobbiamo essere meno prevedibili" .

9 marzo 2024
Ballardini mental coach neroverde: "Le difficoltà sono uno stimolo"

Ballardini mental coach neroverde: "Le difficoltà sono uno stimolo"

di Stefano Fogliani

SASSUOLO

Tre punti oltre il Sassuolo, la classifica conta sei squadre racchiuse tra quota 23 e 25. Fra queste c’è anche il Frosinone di Eusebio Di Francesco, avversario odierno in un altro scontro diretto da non fallire, ammesso e non concesso che il Sassuolo possa permettersi passi falsi contro altri avversari. Così, una settimana dopo la chiamata neroverde e dopo avere potuto farsi un’idea più chiara della squadra (che oggi non potrà contare su Toljan, Viti, Pedersen e Berardi, con Kumbulla da valutare), Davide Ballardini ieri ha vissuto la vigilia della sua seconda partita in carica, la prima, però, nella quale può davvero agire su alcuni aspetti: "Questo è un momento in cui tutto pesa di più, non sei rilassato. Ma per un calciatore questo deve essere il bello della professione: lo stimolo a superare le difficoltà. Nella vita non sempre è tutto semplice, e le persone vengono fuori per quello che sono soprattutto nei momenti delicati. Questo lo è". Ballardini, come si reagisce dopo Verona?

"Contro il Verona il Sassuolo non meritava di perdere, mi sembra chiaro. Magari non siamo stati così pericolosi, come non lo è stato l’Hellas, ma nel secondo tempo non abbiamo concesso nulla, siamo stati compatti e solidi. Gli errori ci possono stare, ma a certi livelli bisogna farne meno, perché si fa fatica a rimediare".

Come ha visto Matheus Henrique dopo quell’errore?

"Parliamo di un ragazzo serio e intelligente; era dispiaciuto per l’accaduto, ma bisogna andare avanti. Sbagliare si può, l’importante poi è avere l’atteggiamento e lo spirito giusti".

Il Frosinone è una squadra che ha gioco, concede molto e ha la peggior difesa.

"Il Frosinone è da anni che gioca in quel modo e sa dall’inizio qual è il suo obiettivo. Noi dovremo essere bravi quanto loro nelle motivazioni e nel gioco, poi vedremo…".

Dopo Verona ha detto che avrebbe cambiato qualcosa. "Il discorso era riferito all’infortunio di Berardi, ed è chiaro che qualche modifica ci sarà, ma in linea con le caratteristiche dei giocatori. Il suo infortunio deve essere per noi una spinta per fare di più".

E allora chi e come sopperirà all’assenza di Berardi?

"L’assenza di Domenico riguarda tutti noi, dobbiamo tutti prenderci più responsabilità. Io posso dire che gli ho parlato: an t’ho mai alenè, una volta che sono il tuo allenatore ti vedo due allenamenti, un tempo e mezzo, poi niente…".

Quali caratteristiche serviranno?

"Qualità, equilibrio, imprevedibilità e profondità: gli avversari bisogna metterli in difficoltà non dando punti di riferimento, attaccando la profondità con la corsa e alle spalle dei difensori centrali quando si può. Serve essere meno prevedibili, verticalizzare di più e accompagnare con i centrocampisti e i difensori". C’è di buono che la lotta salvezza coinvolge molte squadre.

"Questo è vero ed è una spinta ulteriore per giocarsela fino in fondo, ma bisogna pensare a una partita per volta".

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