Dionisi, tempo di bilanci: "Il Sassuolo è cresciuto, ma ora i più forti restino"

Chiacchierata di fine stagione con l’allenatore neroverde ospite in redazione: "Gennaio il momento più complicato, ne siamo usciti mettendoci in discussione"

di STEFANO FOGLIANI -
10 giugno 2023

Sassuolo 11 giugno 2023 – In vacanza andrà ’in Sardegna, con la famiglia’. Poi, tra un mesetto, riprenderà il suo posto: con il rinnovo Alessio Dionisi diventa il primo ‘nuovo acquisto’ del Sassuolo 2023/24, e il Sassuolo diventa la squadra dove ha allenato di più, nella sua ancora giovane carriera, piazzandosi sul podio, dopo Di Francesco e De Zerbi, dei tecnici più longevi della recente storia neroverde. "E sono contento – dice – di poter dare continuità. Non alleno per cercare il miglior risultato subito, ma per far crescere i giocatori e condividere i progetti. E sono contento perché non si parlerà più di me, come si è fatto in passato, di uno che si siede per andare via appena può".

Mister Alessio Dionisi, ospite ieri nella redazione del Carlino Modena, con una targa che riproduce la storica prima pagina del nostro giornale (fotofiocchi)
Mister Alessio Dionisi, ospite ieri nella redazione del Carlino Modena, con una targa che riproduce la storica prima pagina del nostro giornale (fotofiocchi)

Da calciatore carriera tra serie C e D, da allenatore una lunga trafila dalla quarta serie alla A: la gavetta serve?

"Non lo so: so che l’ho fatta e me la tengo stretta. E mi aiuta a ricordarmi sempre chi sono". Quando è stato ufficializzato il rinnovo si è scritto che ‘la montagna ha partorito il topolino’, ma pare sia stata tutt’altro che una formalità…

"Diciamo che abbiamo voluto condividere il più possibile, io e la società, prima di essere certi di voler ripartire insieme. Giusto, dopo due anni, pretendere l’uno dall’altra: e non parlo di giocatori, ma di spirito, ambizioni e motivazioni che in una piazza come Sassuolo sono fondament ali".

C’è qualcosa, del tanto che avete condiviso che l’ha fatta dire, ‘ok, andiamo avanti’?

"Il fatto che quando è servito, parlo di gennaio, la società non abbia esitato a fare scelte coraggiose, e la garanzia che sia pronta, all’occorrenza, a farne altre". Gennaio è stato il momento più difficile del biennio?

"Sì, ma anche il più bello da ricordare: ci siamo messi in disc ussione, tutti, uscendone più forti".

I bene informati dicono che sul suo contratto ci sia una clausola rescissoria…

"I contratti, oggi, sono molto complessi: per me quello che conta è che ratifichi l’intesa, totale, tra me e il Sassuolo".

Nel corso della stagione si dice anche sia stato attenzionato da altre società…

"Se ci sono state attenzioni fa piacere, ma io non ho mai avuto in mente nulla che non fossero i risultati e gli obiettivi del Sassuolo. Ottenuti quelli, è stato importante sapere che godo della fiducia della società, che si riparte sapendo che il prossimo non sarà il terzo anno di Dionisi o l’undicesimo in A, ma che si vuole crescere ancora".

Magari scrollandosi di dosso il clichè che, non vale solo per il suo Sassuolo, vuole i neroverdi una bella incompiuta, grande con le grandi e piccolo con le pic cole.

" Mi piacerebbe pensare che riusciremmo a mantenere questo lato positivo, dell’essere grandi con le big, limitando quella che è stata una connotazione negativa. Anche perchè, facendo meglio con le piccole, di punti ne avremmo fatti di più".

Cinquanta punti la stagione scorsa, 45 questa, ma Dionisi ha sempre parlato di una stagione in crescita.

"I punti sono stati meno, ma per quello che abbiamo passato credo questa sia stata una stagione più importante rispetto alla scorsa. Abbiamo faticato all’andata, ma al ritorno abbiamo fatto ottime cose prima della flessione finale".

Già: 6 gare, 2 punti. Cosa è successo?

"Le prestazioni ci sono state, i risultati no. Abbiamo fatto scelte di prospettiva, fermando Laurientè, preservando Frattesi, dando spazio a chi ne aveva avuto meno. Abbiamo lavorato per il futuro raccogliendo meno, credo, meno di quanto meritassimo. Poi ha inciso un po’ di inevitabile stanchezza, e qualche errore individuale che a fine stagione ci sta".

In due anni il Sassuolo ha perso Locatelli e Boga prima, Scamacca, Raspadori, Traore poi. Domani toccherà a Frattesi: come si vive, da tecnico, la volontà di crescita con la necessità societaria di mantenere il progetto sostenibile anche con cessioni importanti?

"La speranza è che i tuoi giocatori più forti non te li vengano a chiedere tutti insieme. Non è semplice, tuttavia, soprattutto quando ti privi degli attaccanti, visto che la cosa più difficile, nel calcio, è far gol. Un conto è ripartire da certi giocatori, un altro non averli, e sottolineo che il Sassuolo ha fatto quanto ha fatto, in stagione, cambiando tre giocatori offensivi su quattro. E cambiare non è mai facile, perché chi arriva, anche se è pronto, va accompagnato, quando non aspettato".

Berardi, Frattesi, Laurientè, Lopez: quanti se ne aspetta in squadra a inizio campionato? Tenerne due sarebbe un successo, a nostro avviso…

"Sarei contento se ce ne saranno tre, mi adeguerò se fossero meno. Ci sono giocatori sostituibili, altri insostituibili. E lasciamo stare Berardi, che è di un’altra categoria, e diventa difficile immaginare un Sassuolo senza di lui".

Prima abbiamo parlato del momento più difficile del biennio ‘dionisiaco’: il più bello, invece?

"Due: la vittoria sull’Atalanta della scorsa stagione e quest’anno la vittoria sul Milan a San Siro: un momento di svolta".

A fine stagione prossima Dionisi sarà contento se?

"Se i piani di inizio stagione saranno confermati"

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