Il Sassuolo ritrova l’ex Dionisi. L’allenatore si gioca il futuro
Se la capolista a Palermo è pronta a brindare, il mister rosanero non può permettersi altri passi falsi

Mister Alessio Dionisi, oggi al Palermo ed un passato recente in neroverde
di Stefano FoglianiSASSUOLOHa compiuto 45 anni martedì, e chissà che dopo il regalo che gli hanno fatto i suoi una settimana fa, sbancando Salerno e restituendo al Palermo la zona playoff, Alessio Dionisi non se ne aspetti un altro dai rosanero. Che il tecnico amiatino spinge, domenica, contro il Sassuolo capolista dentro quello che sarà il suo secondo incrocio da ex con i neroverdi. la gara per il Sassuolo si sa – possibile promozione, come noto, Spezia premettendo – e si sa anche quanto pesi per il Palermo – in griglia playoff, ok, ma a ‘tiro’ della concorrenza – e soprattutto per Dionisi, la cui stagione sull’isola, fin qua, è stata quantomeno travagliata. Tanto che a dicembre, quando il Palermo uscì sconfitto dal Mapei Stadium (il Sassuolo vinse 2-1) erano in pochissimi, vista l’aria che tirava già attorno all’allenatore toscano, a pensare che avrebbe ritrovato il Sassuolo anche al ritorno.
E invece, rieccolo: al Sassuolo Dionisi, che una B l’aveva vinta con l’Empoli, ha legato tre stagioni – l’ultima chiusa dall’esonero di un anno fa, le prime due nel perimetro della metà classifica – e quando a giugno si è accasato a Palermo l’idea era che i rosanero, visto organico extralusso, sarebbero stati protagonisti di un campionato di vertice. Dal "sento passione, non pressione" di giugno al "se mi sento in bilico? Da mesi sembra che sia così" di febbraio c’è tutta la sua parabola in rosanero: risultati a singhiozzo e contestazioni anche violente.
Già dopo la sconfitta patita contro il Sassuolo, era dicembre, i media siciliani hanno cominciato a parlarne come di un allenatore in bilico, e dopo la sconfitta di Cittadella, a fine anno, il pullman della squadra è stato addirittura assaltato dai tifosi. Il Palermo – e Dionisi – si sono sfilati dall’impasse con due vittorie consecutive alla ripresa del campionato, a metà gennaio, ma quanto ne è seguito ha rimesso il tecnico amiatino sulla graticola. Due punti in 4 gare contro Reggiana, Pisa, Spezia e Mantova e altra contestazione, a febbraio, in coda al pari con i virgiliani, del Barbera. Ancora sul piede di guerra dopo la sconfitta casalinga patita dai rosanero contro la Cremonese, prima della pausa. Esonero dato per certo, a quel punto, complice lo stop del campionato e i contatti tra la dirigenza rosanero, Liverani, Vivarini e altri, ma Dionisi è rimasto al suo posto, è andato a vincere a Salerno e adesso aspetta il Sassuolo. Che, come all’andata, gli propone un altro snodo cruciale di fronte a quel Barbera il cui feeling con l’allenatore toscano è minimo. E di fronte a quel Sassuolo che si gioca molto. Vero tuttavia che anche questa volta, come all’andata, si gioca di più Dionisi.
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