Pregi e difetti della squadra di Grosso. I primi due mesi del Sassuolo in B. Super Thorstvedt, manca un bomber
Il Sassuolo di Grosso si conferma favorito in Serie B grazie a scelte tattiche chiare, una difesa solida e un attacco variegato. Carenze in avanti ma punti di forza come Thorstvedt e il ritorno di Berardi promettono una stagione di successo.
Favorito, fuori categoria, destinato a un campionato a parte, addirittura ’illegale’, per utilizzare la colorita e gergale espressione utilizzata dal tecnico del Bari, Moreno Longo: gli avversari del Sassuolo e buona parte degli addetti ai lavori, parlando dei neroverdi, hanno descritto così, aprioristicamente, la squadra di Grosso, sicuramente una delle più attrezzate (e quella con il maggiore valore in termini di rosa) di questa Serie B. Cos’hanno però detto questi primi due mesi di campionato del nuovo Sassuolo?
Scelte. Grosso ha dato alla squadra un’impostazione chiara: difesa a 4 ma non per forza (si veda la trasferta di Cosenza), alcuni punti fermi come Romagna, Doig, Boloca, Thorstvedt e Mulattieri, ai quali si è aggiunto Moldovan e fra i quali è tornato Laurienté, con ampia rotazione per gli altri 4 posti, un attacco sostanzialmente a 3, anche se declinato in modi diversi a seconda delle qualità dei giocatori schierati.
Forza. A parte la gara con la Cremonese, in cui la prestazione di tutta la squadra è stata più che deficitaria, il Sassuolo di Grosso sta mostrando una fase difensiva attenta e ben organizzata, proprio per una questione di meccanismi e transizioni che funzionano. Bene anche la capacità di creare diverse soluzioni offensive, facilitate dalla presenza di diversi elementi che, per la categoria, sono effettivamente un lusso, e consentono di non sentire la mancanza di un bomber da 20 gol. Che, comunque, male non farebbe.
Debolezze. Più che di punti deboli, ha senso parlare di carenze: manca, in avanti, un uomo di peso, non solo e non necessariamente in termini di gol (si veda il punto precedente), ma proprio di chili e centimetri, che in certi casi potrebbero rivelarsi particolarmente utili. Per dire: dei 14 gol segnati, solo 2 sono arrivati di testa. Percentualmente, non sono neppure pochi, ma va considerato che sono arrivati entrambi contro il Cesena, che ne ha già incassati 5 su 12 in quel modo, e dunque valgono, in termini di analisi, un po’ meno.
Uomo in più. Kristian Thorstvedt, senza dubbio, perché in B in effetti un centrocampista come lui non ce l’ha nessuno, per esperienza, fisicità, eclettismo tattico e capacità di vedere la porta in un campionato nel quale, sinora, chiunque se lo sia trovato di fronte è andato in difficoltà.
Bonus. Il jolly del mazzo è, abbastanza inevitabilmente, Domenico Berardi, ora che è rientrato in pista, ma è legittimo ipotizzare che, come lo scorso marzo il suo ko fece precipitare la situazione, il suo ritorno possa consentire, di qui a fine dicembre almeno, la possibilità di imprimere un’accelerazione vertiginosa e che servirebbe, soprattutto, per fiaccare le speranze delle avversarie, soprattutto quelle che oggi mettono pressione al Sassuolo considerandolo fuori categoria, ma possono permettersi ancora di guardarlo dall’alto verso il basso.
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