Sassuolo: Fabio Grosso analizza la sconfitta contro il Palermo

Fabio Grosso riflette sulla sconfitta del Sassuolo contro il Palermo, evidenziando errori difensivi e mancanza di efficacia.

di STEFANO FOGLIANI
7 aprile 2025
Mister Grosso ieri allo stadio ’Barbera’ dove ha vissuto stagioni straordinarie

Mister Grosso ieri allo stadio ’Barbera’ dove ha vissuto stagioni straordinarie

di Stefano Fogliani "Una partita strana". La nasconde dietro tre parole, la sua delusione, Fabio Grosso. Chiudere i conti al ‘Barbera’ di Palermo, cui l’attuale tecnico del Sassuolo lega ricorda indelebili ("sempre un’emozione – dice tornare qui") gli sarebbe piaciuto parecchio, anche per essere certo di aver fatto, con il Sassuolo, il suo, e invece… Invece i suoi il loro non si può dire l’abbiano fatto: la ‘manita’ che i rosanero hanno rifilato al Sassuolo riannoda il finale di stagione della corazzata di Grosso e adesso si tratta di capire se ne scoprirà i nervi o verrà metabolizzato, come è successo in altre occasioni, senza ‘azzopparne’ la corsa in vista del traguardo.

La prossima trasferta – Modena, altro match point – è già dietro l’angolo, ma l’analisi di quanto è stato – e non è stato – alla Favorita è d’obbligo. E il tecnico neroverde, all’obbligo, non si sottrae per spiegare il tanto, tantissimo, che non ha funzionato nel Sasssuolo anti-Palermo. "Bravi loro, per voglia e intensità, ma noi ci abbiamo messo del nostro, perdendoci su dettagli che di solito affrontiamo con ben altra efficacia. Troppi i gol concessi da palla inattiva, troppe le occasioni non capitalizzate quando abbiamo avuto modo di trovare la loro porta. E anche quando, con due reti in un minuto nella ripresa, sembravamo poter riaprire la gara, abbiamo di nuovo concesso qualcosa di troppo ai nostri avversari". La delusione, insomma, c’è, e fa bene l’allenatore neroverde a non nasconderla, ma da qui a buttare via il bambino con l’acqua sporca ne corre. Il poco fatto dal Sassuolo al Barbera e il niente con cui i neroverdi rientrano dalla trasferta siciliana, infatti, toglie zero al tantissimo fatto fin qua dalla capolista, "e ai giocatori ho già detto che quello che abbiamo sbagliato oggi ci sarà utile per non ripetere errori analoghi in futuro".

Si ricomincia da qui, allora: dagli errori in fase difensiva e dalla poca efficacia in fase offensiva del primo tempo che hanno mandato il Palermo in fuga, ma anche da tre gol fatti – tutti dalla panchina, peraltro – a suggerire un potenziale che c’è e resta. Oltre che da un finale di stagione che si riannoda improvvisamente, ma lascia al Sassuolo parecchie altre occasioni per scioglierlo. Si tratterà, insomma, di ‘resettare’ senza dimenticare, per un gruppo poco abituato a fare i conti con le sconfitte ma che dopo gli ‘stop’ è sempre ripartito: tempo cinque giorni e si torna in campo, e non sarà, immaginiamo, una sconfitta a fare smettere di ballare un Sassuolo che in ballo ci resta eccome. Anche se l’ex Dionisi gli ha guastato la festa, rimandandone il possibile hurrà.

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