Sassuolo, il mercato aleggia sul ritiro. Nuovo campanello ad ogni assenza

Da Pinamonti a Laurienté: quando i big non giocano ’radiomercato’ gracchia. Grosso: "Parlerò con chi vuole andarsene"

22 luglio 2024
Sassuolo, il mercato aleggia sul ritiro. Nuovo campanello ad ogni assenza

Sassuolo, il mercato aleggia sul ritiro. Nuovo campanello ad ogni assenza

di Stefano Fogliani

SASSUOLO

Ci sono astronomi che garantiscono sia più facile vedere distintamente la cometa di Halley attraversare il cielo che la dirigenza laziale spendere, per Armand Laurientè, i 15 milioni (più bonus) che il Sassuolo vuole per cedere il fantasista francese, che in B non vuole scendere ma è, a suo modo, prigioniero del mercato e di un contratto ‘blindato’ che lascia l’ultima parola al Sassuolo. E ci sono osservatori che dicono invece come la Lazio sia in pole, in pole resti, che l’accordo con l’attaccante francese sia fatto, ma da fare quello con il Sassuolo.

Non un dettaglio, al quale ci piace appendere l’assenza del francese, che pure aveva giocato la prima, alla seconda amichevole disputata dal Sassuolo in ritiro. Avviso ai naviganti: la prima amichevole la saltò Pinamonti – altro big su cui il mercato ha ancora tanto da dire – e sembrava di mezzo ci fosse il mercato, poi Pinamonti ha giocato con la Spal e tutto è rientrato. L’assenza di Laurientè dall’amichevole contro la Spal rilancia argomento simile e speculare, e più in generale racconta quello che è il ‘felice paradosso’ che in ritiro ha, di fatto, una squadra di Serie A che, se resta quella, l’anno prossimo gioca al piano di sotto, con tutto quel che ne consegue anche per i giocatori. Perché, senza offesa, a passare da San Siro e dalle dirette Sky/Dazn al Tombolato di Cittadella (e i diritti tv per la B sono tutt’ora argomento da discutere) c’è una bella differenza e se per i più giovani – di cui leggete sotto – la B è un traguardo, per chi la stagione scorsa era in A è un fattore da metabolizzare.

Anche mentalmente: vale per i due nomi che abbiamo citato – e hanno più mercato di tutti – ma anche per Thorstrvedt, tra i milgiori centrocampisti della scorsa stagione della massima serie, ma anche per Erlic e Bajrami, che passerebbero in 90 giorni da Euro2024 alla Serie cadetta. Il mercato, in questo senso, stimola e penalizza, rendendo precari quegli equilibri cui Grosso fa caso eccome, se dice che "la squadra c’è".

In realtà ce ne sono due ma, ancora Grosso alla Gazzetta dello Sport "qualcuno andrà via e la società sa cosa fare. Con i giocatori che vogliono andare provo a parlarci e capire, ma non voglio dare contentini, e alzare il loro potenziale". Il lavoro, al Grosso che si veste (anche) da psicologo, non mancherà: i neroverdi appetiti dal calcio dei grandi sono tanti e sparsi in ogni reparto e sta al mister tenerli dentro al progetto, anche se le prossime uscite alle viste sarebbero quelle di Moro (c’è il Bari, molto vicino all’attaccante) e di Ruan Tressoldi, che potrebbe tornare in Brasile. Al Sassuolo, invece, piacerebbe Verde dello Spazia, jolly offensivo classe 1998. Se sono rose…

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