Sassuolo: Promozione in Serie A, un'impresa non scontata

Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A, un traguardo difficile da raggiungere subito dopo la retrocessione.

di LORENZO LONGHI
15 aprile 2025
Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A, un traguardo difficile da raggiungere subito dopo la retrocessione.

Il Sassuolo celebra la promozione in Serie A, un traguardo difficile da raggiungere subito dopo la retrocessione.

SASSUOLOC’è un punto sul quale tutti, nell’ambiente del Sassuolo, hanno voluto mettere l’accento commentando la promozione, anche nel bel mezzo della festa, ovvero che il ritorno immediato in Serie A non fosse qualcosa di scontato, nonostante la qualità e la profondità della rosa. Certo, a guardare l’esito del campionato e il modo in cui i neroverdi hanno ottenuto la promozione, verrebbe da pensare il contrario, ma l’assunto di base, in realtà, è verissimo, e che rimbalzare subito in A dopo la retrocessione sia diventata un’impresa, e non la normalità, lo racconta, empiricamente, la storia recente della Serie B. Basta un dato per capirsi: negli ultimi cinque campionati, dal 2019-20 al 2023-24 (escludendo quello attuale, non ancora concluso), sono state infatti solamente due le squadre capaci di reagire a una retrocessione tornando in A alla prima occasione possibile. Quali? Cagliari e Genoa nel 2023, quando riuscirono a centrare la A dalla quale erano retrocessi nella primavera del 2022. Loro e solo loro: Cremonese, Samp e Spezia non ci erano riuscite la scorsa stagione, il Venezia non ce l’aveva fatta in quello stesso 2022-23, Benevento, Parma e Crotone avevano fallito l’obiettivo nel 2021-22, Brescia, Lecce e Spal nella stagione precedente, Empoli, Frosinone e Chievo nel 2019-20. In numeri: ce l’hanno fatta solo 2 squadre su 15 tra il 2019-20 e il 2023-24, e basta questo a confermare l’estrema difficoltà del rimbalzo immediato. Tra l’altro, quanto accaduto negli ultimi cinque anni evidenzia come, rispetto agli anni precedenti, sia diventato complicato tornare subito in A. Se andiamo infatti a prendere in considerazione i 15 campionati prima del 2019-20, si può notare che la media dei rimbalzi fosse decisamente superiore: a grandi linee, di tre retrocesse, una riusciva a tornare in A. Tra la B 2004-05 e 2018-19, sono tornate subito nella massima divisione 16 squadre su 43 che erano cadute l’annata precedente, e nel novero troviamo per due volte l’Empoli (2005 e 2018), l’Atalanta (2006 e 2011) e il Verona (2017 e 2019), ma anche Juventus (che, non essendo retrocessa sul campo, tornò facilmente in A con una parte della rosa che aveva vinto lo scudetto la stagione precedente), Chievo, Livorno e Parma (entrambe nel 2009), Lecce, Siena, Sampdoria (2012), Palermo, Bologna (2015, attraverso i playoff) e Cagliari (2016). Insomma: sommando tutto, in 20 campionati parliamo di 18 squadre su 58, vale a dire il 31%, ma è interessante notare il parziale, perché se per i primi 15 di questi tornei la percentuale di rimbalzo era del 37%, ovvero un terzo abbondante, negli ultimi cinque si è ridotta sino al 13%, segno che oggi è molto più difficile che in passato. Il Sassuolo alzerà la media.Lorenzo Longhi

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