Sassuolo Una nobile in crisi sfida il ’Mapei’

Spauracchio Samp: i blucerchiati puntavano all’immediato ritorno in Serie A, ma stentano ancora. Un monito per i neroverdi

di Redazione Sport
6 dicembre 2024
Il Sassuolo vittorioso nel debry del 29 novembre contro la Regia (fotofiocchi)

Il Sassuolo vittorioso nel debry del 29 novembre contro la Regia (fotofiocchi)

di Lorenzo Longhi

SASSUOLO

Il sogno che il Sassuolo sta inseguendo in questo campionato è esattamente quello che la Sampdoria avrebbe voluto realizzare un anno fa, vale a dire il rimbalzo immediato dalla B alla A dopo la retrocessione. In questo senso, la partita di domenica a Reggio Emilia diventa anche un pretesto di analisi per due situazioni che, a dispetto del medesimo obiettivo iniziale, la Sampdoria 2023-24 e il Sassuolo 2024-25 hanno vissuto in maniera completamente diversa in termini di risultati, tranquillità societaria e rapporto con la tifoseria. E se, da un lato, oggi a Genova si può guardare il club neroverde con una certa invidia per come stanno andando le cose, dall’altro le difficoltà dei blucerchiati rappresentano per il Sassuolo un monito, perché i problemi della Samp sono esattamente quelli di una società e di una squadra che, ormai disabituati al fango della B, una volta che vi si ritrovano impantanati fanno una fatica enorme a uscirne.

La Sampdoria che oggi ha 17 punti in 15 partite, che ha già cambiato allenatore una volta, da Pirlo a Sottil, e che sta mettendo in discussione anche quest’ultimo, è figlia di una prima parte di stagione più che deludente per nomi e aspettative: basta scorrere l’elenco della rosa per rendersene conto, e del resto, in termini di costo totale degli ingaggi, i blucerchiati sono secondi solamente al Sassuolo (24 milioni contro 33), che però in A c’era la scorsa stagione, non due annate fa (per la cronaca, nel 2023-24, annata del primo campionato di B dopo la retrocessione, il monte ingaggi della Samp era di oltre tre milioni più alto rispetto a quello attuale). I 17 punti dei blucerchiati oggi rappresentano uno score del tutto simile a quello dell’anno passato, quando erano 18: allora la squadra di Pirlo era a -12 dal secondo posto, oggi quella di Sottil a -14, nonostante i vari Venuti, Bereszynski, Coda, Tutino e Borini, elementi che farebbero gola a gran parte della categoria. Poi è vero che, a differenza di quanto accade al Sassuolo, dove la proprietà è salda, la Sampdoria dello scorso anno ha pagato anche i postumi di una ristrutturazione societaria necessaria alla sopravvivenza, ma non priva di difficoltà, considerando ciò che era stato in precedenza, con la presidenza Ferrero.

Ma la B non perdona, e tutto ciò finisce per spiegare anche l’insofferenza dei tifosi che, ancora, non vedono la luce in fondo al tunnel. La partita del Mapei arriva così a essere potenzialmente determinante per entrambe le squadre, perché la Samp, appunto per il blasone e per gli elementi di cui può disporre, è pur sempre la Samp, e superarla sarebbe un ulteriore segnale per la capolista, mentre i doriani, dal canto loro, hanno la possibilità di riprendere il cammino proprio contro la squadra che sta realizzando i loro sogni.

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