Sassuolo Una nobile in crisi sfida il ’Mapei’
Spauracchio Samp: i blucerchiati puntavano all’immediato ritorno in Serie A, ma stentano ancora. Un monito per i neroverdi

Il Sassuolo vittorioso nel debry del 29 novembre contro la Regia (fotofiocchi)
di Lorenzo Longhi
SASSUOLO
Il sogno che il Sassuolo sta inseguendo in questo campionato è esattamente quello che la Sampdoria avrebbe voluto realizzare un anno fa, vale a dire il rimbalzo immediato dalla B alla A dopo la retrocessione. In questo senso, la partita di domenica a Reggio Emilia diventa anche un pretesto di analisi per due situazioni che, a dispetto del medesimo obiettivo iniziale, la Sampdoria 2023-24 e il Sassuolo 2024-25 hanno vissuto in maniera completamente diversa in termini di risultati, tranquillità societaria e rapporto con la tifoseria. E se, da un lato, oggi a Genova si può guardare il club neroverde con una certa invidia per come stanno andando le cose, dall’altro le difficoltà dei blucerchiati rappresentano per il Sassuolo un monito, perché i problemi della Samp sono esattamente quelli di una società e di una squadra che, ormai disabituati al fango della B, una volta che vi si ritrovano impantanati fanno una fatica enorme a uscirne.
La Sampdoria che oggi ha 17 punti in 15 partite, che ha già cambiato allenatore una volta, da Pirlo a Sottil, e che sta mettendo in discussione anche quest’ultimo, è figlia di una prima parte di stagione più che deludente per nomi e aspettative: basta scorrere l’elenco della rosa per rendersene conto, e del resto, in termini di costo totale degli ingaggi, i blucerchiati sono secondi solamente al Sassuolo (24 milioni contro 33), che però in A c’era la scorsa stagione, non due annate fa (per la cronaca, nel 2023-24, annata del primo campionato di B dopo la retrocessione, il monte ingaggi della Samp era di oltre tre milioni più alto rispetto a quello attuale). I 17 punti dei blucerchiati oggi rappresentano uno score del tutto simile a quello dell’anno passato, quando erano 18: allora la squadra di Pirlo era a -12 dal secondo posto, oggi quella di Sottil a -14, nonostante i vari Venuti, Bereszynski, Coda, Tutino e Borini, elementi che farebbero gola a gran parte della categoria. Poi è vero che, a differenza di quanto accade al Sassuolo, dove la proprietà è salda, la Sampdoria dello scorso anno ha pagato anche i postumi di una ristrutturazione societaria necessaria alla sopravvivenza, ma non priva di difficoltà, considerando ciò che era stato in precedenza, con la presidenza Ferrero.
Ma la B non perdona, e tutto ciò finisce per spiegare anche l’insofferenza dei tifosi che, ancora, non vedono la luce in fondo al tunnel. La partita del Mapei arriva così a essere potenzialmente determinante per entrambe le squadre, perché la Samp, appunto per il blasone e per gli elementi di cui può disporre, è pur sempre la Samp, e superarla sarebbe un ulteriore segnale per la capolista, mentre i doriani, dal canto loro, hanno la possibilità di riprendere il cammino proprio contro la squadra che sta realizzando i loro sogni.
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