Thorstvedt Il primo ’straniero’ a vincere

Boloca secondo, Laurientè buona la ripartenza, Berardi una certezza. Promettono bene i vari Pierini, Moldovan, Romagna e Muharemovic

di Redazione Sport
3 gennaio 2025
Boloca secondo, Laurientè buona la ripartenza, Berardi una certezza. Promettono bene i vari Pierini, Moldovan, Romagna e Muharemovic

Boloca secondo, Laurientè buona la ripartenza, Berardi una certezza. Promettono bene i vari Pierini, Moldovan, Romagna e Muharemovic

Forse è un segno di questi tempi globalizzati, e forse anche un segnale al tanto che resta di un campionato che vede il Sassuolo guardare, oggi, tutti dall’alto. Lo scopriremo solo ‘giocando’: intanto registriamo come sia Kristian Thorstvedt il ‘neroverde dell’anno’, ovvero il giocatore del Sassuolo che nel corso dell’anno solare risulta avere la media voto più alta, rispetto almeno alle valutazioni assegnate al ‘Carlino’. Un segno dei tempi perché, a memoria di cronista, è il primo ‘straniero’ a sedersi sul gradino più alto del podio nella ‘nostra’ speciale classifica, e un segnale rispetto a quel che verrà perché ‘Thor’, natali norvegesi, 25 anni, figlio d’arte, arrivato in neroverde dal Genk all’inizio della stagione 2022/23, è una della tante ‘star’ rimaste, dopo la retrocessione della scorsa primavera, per cercare di riportare il Sassuolo in A.

Il suo primo posto, tra l’altro, rompe un altro tabù, trattandosi dell’unico centrocampista – l’altro fu Magnanelli, non proprio uno qualunque – a prendersi il titolo che il Carlino assegna ogni anno. Tant’è: il tuttocampista norvegese, tra l’altro, era stato uno dei pochi a salvarsi la stagione scorsa, e sceso di categoria ha confermato, arricchendola, una continuità di rendimento che già ne aveva fatto tra i meno ‘colpevoli’ di un primo semestre che ha mietuto vittime illustri nei vari Consigli, Henrique, Pinamonti, Erlic, Pedersen, Ferrari, Viti, Racic e via dicendo, tutti sotto al 6 – sotto al 6 anche altri, non presenti in tabella e nemmeno troppo rimpianti, come Kumbulla e Tressoldi - e tutti ‘sacrificati’, la scorsa estate, ad una ripartenza che ha il suo trait d’union in Domenico Berardi e in Armand Laurientè.

Il primo ha giocato poco, a causa dell’infortunio che lo ha tolto dai giochi per sette mesi, il secondo sempre, ma non ha sempre convinto, ed ecco che i 28 nomi che compaiono sul ‘nostro personalissimo cartellino’ raccontano bene il cambio di passo del Sassuolo che nel primo semestre è retrocesso e quello che, reinventatosi da agosto in avanti al piano di sotto, detta legge tra i cadetti sulla scorta di un rendimento da record.

Boloca, che si piazza secondo, e Mulattieri (terzo, con media voto che sale dal 5,65 di media in serie A al 6,55 della B) ma anche Toljan e lo stesso Obiang danno un’idea di continuità, appesantita – nei voti del laterale tedesco e del centrocampista spagnolo – soprattutto dalla stagione scorsa, mentre ‘fioriscono’ i vari Pierini, Moldovan, Romagna e Muharemovic, non meno dei protagonisti ‘a sorpresa’ (da Iannoni a Moro, fino a Ghion, Satalino, Paz e Pieragnolo) a suggerire un futuro possibile ad una squadra che sembra aver trovato il cambio di passo che serviva quando tutti la aspettavano al varco.

Inevitabilmente aggrappata ad una ‘vecchia’ certezza come il già citato Berardi: il più vincente di sempre, infatti, vince anche quest’anno, ma ‘solo’ nella ‘speciale’ classifica dei giocatori con meno di 20 valutazioni, e condivide il primato con Nicholas Pierini – insieme a Muharemovic l’intuizione più felice del direttore sportivo neroverde Francesco Palmieri – suggerendo, perché no, un altro segno dei tempi – e delle categorie – che cambiano. Senza cambiare le ambizioni di un progetto che anche questa stagione sembra poter dire la sua. Vedremo: qui ci si limita all’oggi raccontato dai voti, il resto verrà…

Stefano Fogliani

Continua a leggere tutte le notizie di sport su