A Gubbio per fermare l’emorragia. Spal, quella zona playout fa paura

Oggi e venerdì prossimo ad Ascoli le ultime gare prima del Natale e del mercato. C’è una rotta da invertire

di Redazione Sport
15 dicembre 2024
A Gubbio per fermare l’emorragia. Spal, quella zona playout fa paura

Igor Radrezza, e in alto Mignanelli

Un anno fa la Spal arrivò al giro di boa a 19 punti grazie al successo ottenuto prima della sosta contro il modesto Olbia. Sembrava difficile poter fare peggio, invece i biancazzurri si presentano all’ultima giornata del girone di andata a quota 17. D’accordo, sul campo la squadra di Dossena ha racimolato 20 punti, ma la penalizzazione è un fardello di cui dover tenere conto. Antenucci e compagni quindi rischiano seriamente di ‘girare’ con meno di un punto di media a partita, un ruolino di marcia quantomeno preoccupante in vista del girone di ritorno. A Gubbio però la Spal ha la possibilità di rilanciarsi chiudendo l’andata a quota 20, per poi presentarsi venerdì prossimo ad Ascoli nell’ultima gara dell’anno solare con uno spirito completamente diverso.

Allo stadio Barbetti ballano punti pesanti tra due squadre in affanno: i padroni di casa sono reduci da tre sconfitte di fila e hanno appena cambiato allenatore, i biancazzurri arrivano invece dai ko contro Pontedera e Vis Pesaro che hanno cancellato l’energia positiva generata dalla striscia di tre vittorie consecutive. In casa Gubbio ci si affida all’esperienza di mister Fontana, abituato a prendere in corsa squadre in difficoltà e risollevarle velocemente.

Il nuovo tecnico tecnico recupera Iaccarino e Rosaia, perdendo però Franchini. Tatticamente ha provato sia il 3-4-2-1 che il 4-3-2-1, ma dovrebbe partire con il primo modulo, con D’Ursi e Maisto dietro Tommasini. L’emergenza dalle parti di via Copparo ormai non fa più notizia: come previsto rientra solo Bassoli, che potrebbe partire dal primo minuto nella linea a tre con Bruscagin e Arena. L’alternativa è Polito, mentre Nador – come El Kaddouri – è squalificato. L’altro dubbio è in cabina di regia, dove Buchel insidia il posto di Radrezza, con Zammarini e D’Orazio mezz’ali. In attacco giocano sempre gli stessi: Antenucci e Rao, coi baby Contè e Angeletti pronti a dare una mano in caso di necessità. Soltanto nel primo match del 2025, il 5 gennaio contro il Perugia, il tecnico potrà contare su una rosa degna di questo nome. All’inizio di un mese in cui il club dovrà necessariamente intervenire in maniera significativa sul mercato. Ma questa è un’altra storia, prima bisogna pensare al Gubbio e poi all’Ascoli. Trascorrere il Natale in zona playout sarebbe una mazzata: l’imperativo è fermare l’emorragia a partire da oggi, possibilmente attraverso una vittoria.

Stefano Manfredini

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