Chi ha allestito questo organico ha fallito su tutta la linea. Non c’è modulo che tenga. E’ un gruppo pieno di scarti altrui

Niente, niente nemmeno stavolta che con grande orgoglio una Spal in dieci per l’espulsione di Fiordaliso era risalita dal subitaneo...

di MAURO MALAGUTI
24 marzo 2025
L’ennesima sconfitta che lascia strascichi in casa biancazzurra

L’ennesima sconfitta che lascia strascichi in casa biancazzurra

Niente, niente nemmeno stavolta che con grande orgoglio una Spal in dieci per l’espulsione di Fiordaliso era risalita dal subitaneo 0-2 al 2-2 nel giro di un minuto. Però a che serve, se poi ci si fa male da soli come ha fatto Nador, peraltro già in castagna sul gol dello 0-2 e più che mai difensore inaffidabile? Così finisce ancora in sconfitta, anche nella serata in cui si sarebbe meritato il punto. Per una ragione o per un’altra, il massacro della Spal continua. Ed è un vero, continuo massacro. A Chiavari 0-2 al 7’, con la Ternana 0-1 al 2’, col Campobasso al 3’ mentre Arezzo e Rimini hanno impiegato ben (!) 18 e 22 minuti per sfondare. Il Pineto sta in media e passa al 5’, al primo attacco, e raddoppia al 17’ al secondo. Due azioni, due conclusioni, due gol davanti a belle statuine. Non è più un vizietto, è un irrimediabile stillicidio, e a questo punto non c’è nemmeno modulo che tenga per la Spal più scarsa della pur martoriata storia recente: così, neanche un difensore in più aiuta. Chi ha allestito questo organico ha fallito su tutta la linea, reputando da Spal gente che da Spal non è, e dovrà ben renderne conto e trarne le debite conseguenze. Come si fanno tagliar fuori sistematicamente i difendenti della Spal, nessuno nell’intero panorama professionistico, ed è sempre più forte ora il rischio di salutarlo a fine stagione, il clan dei prof, con l’umiliazione delle umiliazioni.

Che sullo 0-2 la Spal reagisca - e ci mancherebbe… - e mostri come già a Chiavari di poter creare occasioni è il minimo. La sola novità di una squadra che non conosce più l’arte del gol, se non con un 40enne che parte dalla panchina, è la doppietta di Karlsson, che fa sperare di aver finalmente recuperato il centravanti. Molina lotterà anche, ma non incide mai. Fino a Pineto, la Spal di Baldini aveva segnato solo su rigore e su punizione, più due volte sullo 0-2 a partita finita, al 90’. Più che per la classifica, un 2-2 in Abruzzo sarebbe stato linfa per il morale. Invece il 2-3 rischia di ammazzarlo. Perché poi la spaurita Spal non giochi come ha fatto sullo 0-2 fin dal 1’, è un mistero, che peraltro si va capendo sempre meglio: non c’è sistema tattico che tenga, si perde sempre perché troppi protagonisti nella Spal sono scarti altrui nati rincalzi, e devono invece essere regolarmente in campo.

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