E domenica c’è il Cesena. Spal, la nuova scommessa sarà fare il salto di qualità coi tre innesti in arrivo
Un portiere, un centrocampista e un centravanti daranno a Colucci più armi
Spal-Cesena, ovvero: la strisciolina positiva dei biancazzurri corrisponde davvero a una crescita, certo lenta e graduale, ma comunque spia di un’ascesa di gioco? Il derby al "Paolo Mazza" contro la capolista che ha perso solo la prima partita a Olbia (incredibile, eh…) capita a puntino per dirlo. Sarà una sfida in cui la Spal non avrà troppo da perdere, e anche se l’avversario finora è stato ampiamente superiore sia nello scontro diretto che sulla distanza, dovrà dare una misura dei progressi della squadra di Colucci. La si attende a una prestazione coraggiosa fin dal calcio d’inizio, senza aspettare di dover rispondere a una frustata.
La Spal dovrà mantenersi però nel segno di un consapevole equilibrio, perché buttarsi avanti a testa bassa per farsi infilare da un Cesena che dà il meglio nelle ripartenze sarebbe folle: il coraggio va inteso nel senso di determinazione a proporre gioco senza sbilanciarsi, come è avvenuto a Pesaro.
E’ giusto aprire anche la parentesi che riguarda Colucci, il solo tecnico nella storia recente della Spal capace di sopravvivere a una tempesta perfetta: a partire da Venturato e Di Carlo, quindi non secoli fa, si sono registrati esoneri per molto meno.
Giovandosi della fiducia di Fusco e del consenso di Tacopina (che sia quel segnale di stabilità fin qui mancato?), il mister di Cerignola ha faticato e sofferto insieme alla sua truppa monca in attacco, e dopo esperimenti inefficaci è pian piano riuscito prima ad arginare la difesa, poi a mettere insieme pareggini al posto di sconfitte, e infine a Pesaro a mostrare anche una squadra propositiva.
Al solito, la Spal è mancata in rifinitura e dentro l’area, dove la differenza la fa la qualità degli interpreti, e dove con l’acquisto di un buon centravanti, il recupero di Dalmonte e l’innesto di Edera subito positivo al debutto, l’allenatore avrà finalmente la qualità necessaria. La Spal di oggi più di quel che sta dando faticherà sempre a dare. Non è questione di impegno.
Ma Rabbi centravanti non è, il suo ruolo in organico deve essere quello di guastatore contropiedista. Antenucci partendo dalla panchina è stato più brillante, determinando insieme a Edera quel finale più ricco di conclusioni.
E Rao ha tecnica e colpi, ma deve compiere il suo percorso di crescita soprattutto fisica.
A proposito: non è stato abbastanza sottolineato che finalmente la Spal è stata in grado di trovare quella brillantezza atletica e quella intensità a lungo assenti.
Non si mette lì la Vis così a lungo, e soprattutto a fine partita, se non si hanno gambe buone. E con una freschezza maggiore anche il giro palla in costruzione è stato più rapido, a volte addirittura troppo frenetico.
Con un portiere all’altezza, un leader di centrocampo e un 9 Colucci avrà armi nella fondina e sarà chiamato ad alzare l’asticella della sua proposta. Pragmatico – dopo lungo annaspare – nell’emergenza, con un organico più performante dovrà vincere una nuova scommessa, quella del salto di qualità.
Mauro Malaguti
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