Spal, la ricetta di Marchini: "Serve investire": "Tacopina lasci carta bianca a mister e ds"
L’ex capitano spallino, oggi allenatore del Progresso in D: "Sono stati commessi errori, ma si può ancora rimediare con il mercato"
"La ricetta per risalire? Il presidente Tacopina faccia un passo indietro e lasci carta bianca su tutta la linea al direttore sportivo Casella e mister Dossena". Davide Marchini allena il Progresso nel campionato di serie D, ma continua a seguire con attenzione e passione le vicende della sua Spal. "Il problema della Spal è a monte – assicura l’ex capitano biancazzurro –, del resto quando si comincia un campionato di serie C con tre punti di penalizzazione significa che le cose non funzionano a livello societario. Stiamo parlando di un club glorioso che merita rispetto: non è possibile attendere con preoccupazione ogni scadenza, mi tornano in mente i miei ultimi anni alla Spal che speravo di aver cancellato per sempre. La proprietà deve farsi un esame di coscienza, non può pretendere di comandare dagli Stati Uniti senza vivere la città e lo spogliatoio, ma è ancora in tempo per sistemare le cose. Fornendo le opportune garanzie economiche, anche attraverso investimenti sul mercato, e assicurando la massima libertà d’azione a Casella e Dossena, che hanno commesso qualche errore ma sono due professionisti seri e preparati che non stanno mollando un centimetro". Ha condiviso le scelte compiute nel corso del mercato estivo?
"Soltanto in parte. Casella ha compiuto un piccolo miracolo sul fronte delle cessioni abbattendo i costi, ma poi si è ritrovato a dover allestire mezza squadra nelle ultime 24 ore. Con la conseguenza di dover pescare poi nel mercato degli svincolati giocatori fermi da tanti tempo come Bidaoui ed El Kaddouri. Non ho condiviso la decisione di cedere due ragazzi promettenti come Contiliano e Puletto, che stanno facendo molto bene al Carpi. Ma sono convinto che in condizioni ideali mister Dossena avrebbe costruito una squadra diversa, sul modello di quelle che aveva guidato nelle stagioni precedenti".
Ritiene che il tecnico abbia intenzione di tornare al 4-3-3? "Penso di sì, la sua filosofia è quella. È stato costretto a cambiare per una serie di motivi, dai problemi in fase difensiva all’emergenza infortunati. Gli servono giocatori funzionali al suo progetto tattico, soprattutto centrocampisti di corsa e temperamento. È dura proporre un gioco di un certo tipo con giocatori di oltre 30 anni. E anche quest’anno è stata sbagliata la scelta del portiere: quel ruolo da qualche anno è soggetto a una macumba".
Per i tifosi spallini sono feste natalizie da trascorrere in zona playout...
"È frustrante, me ne rendo conto. Ma bisogna continuare a stare vicino alla squadra, come del resto stanno facendo in maniera encomiabile. Sostenere Antenucci e compagni e mister Dossena, stimolando il presidente Tacopina a fare fino in fondo il proprio dovere. Adesso però la palla passa a Joe, che confermando la fiducia all’allenatore ha dimostrato di aver imparato la lezione, ma sul mercato deve lanciare un segnale forte e chiaro. Tradotto: la squadra deve essere rinforzata, naturalmente non attraverso cessioni per fare cassa, come rischia di essere quella di Rao".
Come vanno le cose al suo Progresso?
"Il campionato era iniziato malissimo con quattro sconfitte di fila, ma la società mi ha rinnovato la fiducia sostenendo le mie scelte e la squadra ha iniziato a ingranare. Abbiamo il gruppo più giovane del girone ma ce la giochiamo con tutti e lotteremo fino alla fine per salvarci".
Stefano Manfredini
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