Il dato preoccupante anche sulla guida tecnica. Il mister non sta incidendo nella mente dei giocatori. E la grinta emerge solo una volta in svantaggio

Dell’impatto sulla Spal di Francesco Baldini si dovrà pur parlare, e se ne parla qui al posto della consuetam pagella....

di MAURO MALAGUTI
24 marzo 2025
Cori, bandiere e passione: il tifo della SPAL

Cori, bandiere e passione: il tifo della SPAL

Dell’impatto sulla Spal di Francesco Baldini si dovrà pur parlare, e se ne parla qui al posto della consuetam pagella. Il suo voto a livello di risultati e di sistemazione della difesa dovrebbe essere sottozero, se si ritiene che il responsabile della striscia iper-negativa della Spal sia lui. In realtà, si va facendo sempre più strada l’idea che gli abbiano dato giocatori non all’altezza della situazione, o rotti e sempre dentro-e-fuori dal gruppo, o alla frutta. Si può non essere all’altezza anche con la testa, col coraggio e col carattere, eh, non solo coi piedi. Lui è stato buon terzino e come tecnico è celebrato per le arti difensive e la capacità di trasmettere grinta: eppure alla Spal non riesce a far passare i suoi concetti. Un pochino meglio gli va a livello di garra, che però la Spal mai sfodera prima di avere incassato un paio di gol. Anche perché al tutto si era aggiunta la clamorosa sterilità di attaccanti che non trasformavano occasioni da rete in deciso aumento (ma sempre sullo 0-2 di partenza). Sotto questo aspetto la doppietta di Karlsson è segnale da non sottovalutare: con un po’ di entusiasmo l’islandese qualcosa nel finale di stagione può aggiungere. Ma se Baldini non arriva alla testa dei suoi, qui finisce male. Poi c’è la gestione della gara di Pineto. Impressioni? Formazione equilibrata, non sballata. Cambi tempestivi: Rao alla mezz’ora per Bassoli e 4-2-3-1 per rimontare senza perder tempo, poi Antenucci, Haoudi e Karlsson. Unico dubbio: sul 2-2 non poteva continuare con Rao, visto che l’inerzia era positiva? Lui ha preferito bloccarsi meglio con Awua a difendere il 2-2. Non ha perso per questo, ma per l’autogol. Chissà se lì una iniezione del coraggio della disperazione dimostrato fino a quel punto non poteva pagare oltre. Ma se poi pigliava il terzo perché sbilanciato, apriti cielo…

m. m.

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