Il personaggio. Antenucci è tornato: "Ne avevamo bisogno, vietato fermarsi»

"Il secondo gol di fila? È sempre importante per un attaccante, soprattutto quando aiutano la squadra a vincere le partite"

15 febbraio 2024
Antenucci è tornato: "Ne avevamo bisogno, vietato fermarsi"

Antenucci è tornato: "Ne avevamo bisogno, vietato fermarsi"

Un digiuno lungo quattro mesi e mezzo era diventato un peso insopportabile da sostenere per Mirco Antenucci, un giocatore che da sempre vive per il gol. Il capitano della Spal era andato a segno nelle prime giornate del girone di andata contro Vis Pesaro e Cesena, quando sulla panchina biancazzurra sedeva mister Di Carlo. La gestione Colucci evidentemente non ha portato fortuna ad Ante7, tornato a ruggire proprio nel giorno del ritorno su Di Carlo. Ma Antenucci non si è accontentato della rete decisiva realizzata al Mazza con la Recanatese, concedendo il bis pochi giorni dopo sul campo del Pescara con un preciso diagonale. E adesso il numero 7 non ha più intenzione di fermarsi, trascinando la Spal fuori dalle sabbie mobili.

"Il nostro obiettivo era riuscire a dare continuità ai tre punti conquistati in casa venerdì scorso – ricorda Antenucci –, perché in questo momento ne abbiamo davvero bisogno. Sono contento, perché a Pescara la squadra ha giocato una partita cattiva lottando su tutti i palloni, e alla fine siamo stati bravi a portarla a casa. Il secondo gol di fila? È sempre importante per un attaccante fare gol, soprattutto quando aiutano la squadra a vincere le partite. Ripeto, ne avevamo bisogno perché vedevo dei miglioramenti ma i risultati non arrivavano. Dopo la gara con la Recanatese finalmente ho notato delle facce più rilassate e serene nello spogliatoio: non accadeva da un po’ di tempo. Personalmente poi mi metto a disposizione di tutti cercando di essere me stesso, incidere e dare una mano ai compagni". A 39 anni, Antenucci è il punto di riferimento della Spal dentro e fuori dal campo.

E dall’alto della sua esperienza arrivano parole che inducono all’ottimismo: "Saper soffrire è la base del nostro lavoro – continua –. In questo campionato tutte le squadre sono organizzate, dalla prima all’ultima in classifica: non ci sono partite scontate e ce ne siamo accorti. Giocare col giusto atteggiamento porta risultati, poi naturalmente le vittorie regalano tanta fiducia: quando si fanno tre punti cambia il mondo, si lavora col sorriso sulle labbra e con più leggerezza. Avanti cosi".

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