Il punto. Ma ora c’è una base per partire nel solco della continuità

Il rinnovo di Bassoli potrebbe indicare la continuità nel progetto Spal 2024-25. La società si muove con tempestività, ma il ruolo del diesse è ancora incerto. Fusco e Tacopina sembrano in sintonia. La speranza è che le basi gettate portino a risultati positivi.

1 maggio 2024

Chissà che il rinnovo di Bassoli non sia un preannuncio, il primo concreto, sulla strada della continuità necessaria a uno sviluppo logico e razionale del progetto Spal 2024-25. Probabilmente lo è, anche se altri segnali di fumo dovranno seguire per confermarlo.

Di certo, assieme alla pre-trattativa per il bis di Valentini, viene a dire che non si sta perdendo tempo, che 72 ore dopo la fine del campionato la società è già sul pezzo, pur col punto interrogativo del diesse. Il "rimpallo" fra Tacopina e Fusco rientra nella normalità delle cose.

I due non si son troppo contraddetti: il direttore ha rivendicato nel bene e nel male la piena paternità del suo operato sottolineando più le difficoltà di natura ambientale, e il presidente nella sua precisazione ha escluso di essersi intromesso in scelte tecniche.

Non si deve dimenticare che per la prima volta nel triennio si intravvede la chance di ripartire dalle basi gettate: finora, quando mai?

Se la continuità darà i risultati che oggi si auspicano, anche l’operato di Fusco, in una stagione complessa e sofferta a lungo sott’acqua, si rivaluterà a posteriori.

Fate che qualche frutto fino a un mese fa amaro giunga a maturazione, e che l’estate prossima gli si possa riconoscere di aver gettato le prime basi di un progetto che non sarà lui a concludere.

Mauro Malaguti

Continua a leggere tutte le notizie di sport su