La Spal targata Casella:: "Avventura stimolante"

Il nuovo ds si presenta: "Non sono uno da scrivania, sarò sempre al campo. Gruppo da ridurre, ora è inallenabile. Priorità a centravanti ed esterno mancino".

5 luglio 2024
La Spal targata Casella:: "Avventura stimolante"

La Spal targata Casella:: "Avventura stimolante"

Non è senz’altro tipo da passare inosservato, il nuovo direttore sportivo della Spal Alex Casella, anche se ammette di non disegnarsi le giacche: "Ma indossare colori un po’ sgargianti – ammette ammiccando – mi è sempre piaciuto". Non è neppure banale, nel senso che, pur con le dovute riserve, si esprime senza sottrarsi (e dove non può spingersi, di fatto si lascia intendere). Nemmeno si sente un tagliatore di teste, anche se il suo approccio al mondo Spal e ai suoi 39 contratti è piuttosto netto: "Un gruppo così ampio di calciatori è inallenabile. Il giusto sarebbe 26-27, poi magari in ritiro si salirà in una trentina inserendo un paio di ragazzi tra i più bravi. Mi attende un lavoro molto stimolante e impegnativo, ma sono onorato di essere qui alla Spal. Ci ritroviamo una settimana prima qui a Ferrara, da lunedì 8, anche per guadagnare tempo nella prima scrematura, perché per migliorare secondo le nostre idee dovremo prima liberare spazi".

Vietato quindi sognare un gruppo completo o quasi a Mezzana?

"Sarebbe bello, ma quest’anno non sarà possibile. Il mercato si conclude il 31 agosto e io sono abituato a vederlo come una opportunità che dura due mesi. Dopo una stagione difficile magari non sarà facilissimo cedere, ma dovrò riuscirci. Di certo non faremo una squadra di amatori con 50 persone, ma man mano che usciranno giocatori ci miglioreremo secondo le necessità del mister. Le priorità oggi sono due: un centravanti con caratteristiche fisiche e tecniche da perno in un 4-3-3 ed un esterno alto mancino da mettere a destra a piede invertito, perché giocheremo con esterni che entrano dentro il campo. Copriremo per primi quei due ruoli. La fretta è cattiva consigliera e io non sono ansioso e so avere pazienza, anche se tenteremo di accelererare le entrate più che si può".

Già, il mister: che allenatore è?

"Non è un tecnico esigente, lo è di più… Non conosce il senso del riposo e ai suoi giocatori chiede tantissimo. Vuole gente che sudi la maglia e dia il 110%, ma non a parole secondo luogo comune: lui lo pretende nella realtà. Con Andrea chi non regge l’intensità è fuori, vuole una squadra che corra forte ed entusiasmi i tifosi perchè questi vedono che ce la mette tutta. Tatticamente applica un 4-3-3 molto propositivo con cui tende a fare la partita, a controllarla con un possesso palla importante. Vuole imporre una idea di gioco, non colpire di rimessa. Ora il nostro primo lavoro consisterà nel vedere i giocatori già in casa e scegliere. Saranno tutti sotto valutazione costante, ma nel presente e non per quello che han fatto in passato: ci attendiamo risposte quotidiane per capire se sono idonei al calcio di Andrea. Tra me e il mister c’è totale complicità e sintonia. Non perderemo quel paio di mesi che di solito servono a ds e tecnico per fidarsi reciprocamente, e questo è un vantaggio. Io non sono uno da scrivania e sarò sempre lì a guardarli".

Mauro Malaguti

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