Punti e coraggio. Il ’Di Carlo bis’ sta funzionando

Il tecnico ha conquistato sette delle nove vittorie spalline.

8 aprile 2024

Massimo Zilli firma una seria ipoteca sulla salvezza della Spal, a patto che la squadra non si sieda su questo 3-0 al Gubbio, prima larga vittoria dallo sporadico e solitario 5-0 di De Rossi al Cosenza di un anno e mezzo fa. Però non si può negare che a quota 40 ci si senta un poco più vicini al porto, ancorché consapevoli che nulla è ancora concluso. La Spal si ritrova sest’ultima a +3 dalla Recanatese che ha inopinatamente fatto a pezzi la Carrarese, vanta 12 lunghezze sulla Fermana che ha avvicendato l’Olbia in penultima posizione, e ora può anche concretamente sperare di trovare all’ultima giornata i sardi già retrocessi qualora servissero punti anche al "Nespoli".

Dopo il primo quarto d’ora contro il Gubbio, chi avesse preconizzato un 3-0 a favore della Spal sarebbe stato irriso e riempito di contumelie. Eppure così è finita, a dispetto dell’enorme possesso palla dei rossoblù. Per una volta la Spal ha saputo essere terribilmente concreta, in pratica segnando a ogni ripartenza o quasi, dopo essere riuscita a prendere misure difensive sugli umbri che parevano in grado di dilagare. Il resto l’ha fatto il cuore dei giocatori, che ringalluzziti dall’uno-due del loro centravanti hanno moltiplicato attenzione ed energie: continuando a condurre una gara d’attesa, sono stati al pezzo come non mai.

Alla fine nel secondo tempo hanno concesso al Gubbio un solo tiro dalla distanza di Rosaia sventato da Galeotti, dopo che gli ospiti avevano creato tre palle-gol nei minuti iniziali. Zilli si invocava come perno dell’attacco dal primo minuto, e finalmente Zilli si è visto, coi risultati sotto gli occhi di tutti. Di Carlo aveva le sue ragioni per centellinarlo, dati i vari problemi fisici accusati dal 21 dopo il suo arrivo alla Spal. Ora che lo ha recuperato, è stato ripagato da una doppietta fondamentale, e anche bellissima. Non si parla di Van Basten: semplicemente, in organico la Spal non ha altro 9 all’infuori di lui, dopo che è stato accertato che Petrovic è più un violino di spalla che non una prima punta. E senza una boa, fare strada è sempre complicato. Tutti gli altri attaccanti possono giocare al suo fianco ma nessuno ha le prerogative per sostituirlo. A Mimmo Di Carlo va reso merito di aver conquistato 7 delle 9 vittorie della Spal nelle sue 17 partite, con 19 punti sui 40 della squadra e 2 sole sconfitte in questa seconda parentesi. Il tecnico ha saputo esaltare le qualità più dei difetti della squadra, dandole coraggio nell’esprimere il potenziale con quattro giocatori d’attacco stabilmente in formazione. I vizi di nascita non si cancellano mai, ma si può tentare di nasconderli, ed è quello che Di Carlo sta facendo.

Mauro Malaguti

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