Questa squadra si può salvare solo giocando, senza rinunciare. Ci sarà da patire fino all’ultimo. Ma chiudersi dietro è un errore

La Spal vive un momento difficile, con la sconfitta contro il Pontedera che la porta vicina ai playout. Problemi di formazione e prestazione mettono a rischio la salvezza. La squadra deve ritrovare il coraggio di giocare a calcio per evitare il peggio.

17 marzo 2024
Ci sarà da patire fino all’ultimo. Ma chiudersi dietro  è un errore

Ci sarà da patire fino all’ultimo. Ma chiudersi dietro è un errore

Non fu vera gloria, dunque. La Spal ci ricasca, e oggi vivrà un’altra domenica di terrore ad attendere i risultati delle rivali, col rischio di ricadere nei playout. Ci sarà da lottare sino all’ultimo istante dell’ultima partita, non se ne esce. Il Pontedera ha dato ai biancazzurri una lezione di ritmo e di serie C. E’ un bel meccanismo quello di Canzi, che fa girar palla rapidamente e bene sul piano tecnico e trova con facilità le fasce per insidiosi cross bassi: dopo il gol di Dalmonte ha messo sotto la Spal di brutto sul piano della corsa e del possesso di palla, e i biancazzzurri hanno retto sino al finale solo grazie a Galeotti e ai pali della sua porta. Fino a che ha giocato a calcio, la squadra di Di Carlo era piaciuta ed era anche andata in vantaggio. Non appena ha iniziato a rattrappirsi a guardia della propria area lasciando pallino ai toscani, non è più ripartita andandosi a cercare la sconfitta.

E la Spal ora è nei guai anche per la prossima gara: Tripaldelli e Buchel saranno squalificati e Carraro difficilmente ci sarà. Ieri mancavano Petrovic e Peda per acciacchi, Maistro per influenza, e Ghiringhelli era in panca per onor di firma. Contro la forte Carrarese la perdita dei due centrocampisti centrali in particolare sembra una sciagura. Contiliano ieri è piaciuto, ma né lui né Collodel danno garanzie di regia e sviluppo gioco, avendo caratteristiche del tutto diverse. Mimmo Di Carlo è un grande artefice della recente riscossa, ma ieri piazzando Iglio in fascia per aiutare Bruscagin per una sorta di 5-3-2 o 4-4-2 assai difensivo ha tolto ulteriore coraggio a una squadra in apnea.

Non vedendo la Spal ripartire mai, il coraggio l’ha preso il Pontedera, che libero da pensieri difensivi ha comandato la partita fino in fondo. Di suo, Edera ha spiegato perché l’allenatore lo abbia ultimamente messo ai margini. Il messaggio è: la Spal deve giocare a calcio.

Quando lo fa, ha le sue possibilità. Se rinuncia e si mette a proteggere il risultato torna il brutto anatroccolo del girone di andata.

Detto ciò, la squadra va sostenuta. Siamo alle partite decisive e non si deve commettere l’errore di lasciarla al suo destino per una brutta prestazione. Anche se sporco, brutto e cattivo, un punticino sarebbe stato più che benvenuto.

Quando una stagione nasce male e si tentano correttivi in corsa, di solito c’è da patire fino all’ultimo, e così sarà. Non c’è spazio per illusioni e sogni di playoff. Ci si deve salvare sapendo che forse si potrà ripartire da qualcosa senza cambiare tutto ancora. Ma prima bisogna salvarsi, e sarà dura.

Mauro Malaguti

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