"Salviamoci col gioco, è l’unica ricetta"

La vigilia di Di Carlo: "Se non puntiamo su quello, la Spal diventa una squadra di basso livello. Cancelliamo i primi 45’ di Ancona"

7 aprile 2024
"Salviamoci col gioco, è l’unica ricetta"

"Salviamoci col gioco, è l’unica ricetta"

Mimmo Di Carlo ha preparato la gara contro il Gubbio puntando sul miglioramento del gioco della sua squadra, altrimenti "siamo quelli del primo tempo ad Ancona".

Con quale spirito la Spal affronta queste ultime gare del campionato?

"Con lo spirito di chi sa che deve salvarsi sul campo prima possibile. La classifica dice che abbiamo due punti di vantaggio sull’Ancona, dobbiamo mantenerli e provare a staccare il più possibile le squadre che sono dietro. Col Gubbio è un’altra gara fondamentale per il nostro obiettivo, contro una squadra molto scorbutica, che gioca in modo molto verticale, fisico ed anche rapido. Antenne dritte, giochiamoci la nostra partita, da Spal, anche noi abbiamo le nostre qualità per cercare di portare a casa i punti".

Peserà l’assenza di Maistro? "Ho sempre sostenuto che un giocatore non sposta gli equilibri, cosa che invece fa la squadra, lo spirito, l’ atteggiamento. Mi aspetto una risposta dalla squadra, sin dal primo minuto, ben diversa da quella che è stata nel primo tempo di Ancona". La squadra come sta?

"Dopo la partita verificherò come stiamo. Ci siamo allenati bene, cercando di correggere alcuni atteggiamenti e situazioni di gioco in cui non siamo stati bravi. Sappiamo bene che ogni gara riserva delle difficoltà, anche perché l’avversario è sempre diverso, ma la mentalità della Spal deve sempre essere la stessa. E nel primo tempo di Ancona non è stata la mentalità che si era vista nel periodo precedente. Io sono fiducioso e se si vorrà aver ragione del Gubbio bisognerà correre dieci metri più forte e di più degli altri".

Come ha gestito nello spogliatoio le parole forti del presidente Tacopina nel post gara di Ancona?

"Tutti vogliono dare una mano alla Spal. Se le esternazioni le fa il presidente, bisogna ascoltare e tirare dritto. Noi dobbiamo fare soltanto una cosa, andare in campo, battagliare e cercare di fare punti. Se c’è stato uno sfogo lo prendiamo come tale e tiriamo avanti. Nel gruppo non c’è stato nessuno strascico perché abbiamo lavorato sulla testa e soprattutto sul gioco. Se non puntiamo sul gioco la Spal diventa una squadra di basso livello, nel senso che ottiene troppo poco. Dobbiamo creare più occasioni, essere più propositivi".

Di contro in settimana è arrivato il rinnovo della vicinanza da parte della tifoseria.

"Vuol dire che abbiamo lavorato bene tutti per ottenere questa unione. Si è capito che bisogna spingere tutti dalla stessa parte. Mi piace che si sia creato il clima giusto, magari anche attraverso qualche polemica, ma chi gioca alla Spal sa che deve avere le spalle larghe".

Privilegerà nelle scelte chi le garantirà maggiore temperamento in questi ultimi match? "Se fai giocare dei centrocampisti tecnici ti manca un po’ di contrasto, se giocano gli esterni offensivi può darsi che si paghi qualcosa dietro…Trovare l’equilibrio di squadra è difficile, per quello bisogna concentrarsi sul gioco, chi gioca deve sapere cosa fare, a prescindere dal ruolo ricoperto".

Beatrice Bergamini

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