Sconfitta e contestazione. Per la Spal è notte fonda

Il Pescara passa sull’ennesima dormita difensiva e condanna i biancazzurri. Lanci di fumogeni dalla curva, che scatena la propria rabbia verso la società.

di Redazione Sport
19 ottobre 2024
Sconfitta e contestazione. Per la Spal è notte fonda

Il Pescara passa sull’ennesima dormita difensiva e condanna i biancazzurri. Lanci di fumogeni dalla curva, che scatena la propria rabbia verso la società.

FERRARA

L’ennesima dormita sugli sviluppi di una palla inattiva condanna la Spal alla quarta sconfitta nelle ultime cinque giornate di campionato. È un ko diverso da quello di domenica scorsa quello rimediato con la capolista Pescara, ma altrettanto pesante, perché i biancazzurri ripetono sempre gli stessi errori vanificando il tentativo di proteggere la difesa con un assetto conservativo. Mister Dossena conferma le indicazioni della vigilia, schierando un 3-5-2 abbottonato con Rao a supporto di Karlsson in attacco. Peccato che come a Campobasso nel corso del riscaldamento il tecnico debba rinunciare a un centrale: Arena si ferma e lascia il posto a Nador che non partiva dal primo minuto dalla terza giornata e non gioca con continuità in difesa dai tempi della Primavera.

La tregua nei confronti del presidente Tacopina finisce ufficialmente all’inizio della gara contro il Delfino, quando dopo l’esposizione di una serie di striscioni che snocciolano i numeri impietosi delle stagioni trascorse sotto la gestione americana, dalla curva Ovest piovono fumogeni sul terreno di gioco costringendo l’arbitro De Angeli a interrompere per qualche minuto la partita.

Il primo squillo è di Pellacani, che va al tiro dalla distanza trovando la risposta in due tempi di Melgrati. La risposta della Spal è affidata all’asse Mignanelli-Rao: il terzino innesca la punta, il cui destro a giro finisce alto di poco. È Karlsson poi a servire una palla interessante sul filo del fuorigioco a Rao, che in diagonale non riesce a sorprendere Plizzari. La grande chance per sbloccare il risultato capita al Pescara al primo minuto della ripresa: cross di Merola per Cangiano, che a pochi centimetri dalla linea di porta calcia clamorosamente alle stelle. Il Delfino alza il ritmo, e la Spal non riesce più a uscire dal guscio.

Mignanelli regala palla a Merola, ma il nuovo entrato spreca un’altra ghiotta occasione. Il gol della squadra di Baldini è nell’aria e arriva sugli sviluppi di un corner, con Brosco che va a segno di testa approfittando della marcatura approssimativa di Karlsson e Nador e soprattutto di un’uscita da censura di Melgrati. Da qui si scatena la rabbia dei tifosi della curva Ovest, che lanciano in campo altri fumogeni.

La Spal però non getta la spugna come accaduto a Campobasso, ma nell’unica occasione sul destro di D’Orazio fa buona guardia Plizzari. Il Pescara fa festa sotto il settore ospiti, mentre gli ultras spallini contestano duramente squadra e proprietà per l’ennesima serata da dimenticare.

Stefano Manfredini

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