Sei punti persi subendo gol dopo il 75’
Una speciale classifica riporta il dato che sono stati i finali di gara a condannare alla retrocessione: personalità e condizione fisica le cause
Se le partite di serie B fossero terminate al 75’, la Spal si sarebbe salvata senza nemmeno passare per i playout. È quanto emerge dalle statistiche diffuse da Transfermarkt sulle reti realizzate dalle squadre nelle varie fasi delle gare. Risulta quindi fatale l’ultimo quarto d’ora di gioco a Dickmann e compagni, che hanno fallito l’appuntamento con la vittoria in alcune gare chiave della lotta per non retrocedere proprio nel finale. È accaduto per esempio in casa contro il Brescia, che ha pareggiato all’80’ con Olzer quando i biancazzurri conducevano 2-1. Nel turno casalingo successivo invece la Ternana ha impattato all’84’ con Favilli fissando il punteggio sull’1-1. È un trend che si è accentuato nel girone di ritorno, ma che in realtà ha caratterizzato la Spal nell’arco di tutta la stagione. Al Mazza contro il Benevento la squadra di De Rossi vinceva 1-0 fino al 74’, ed è uscita a mani vuote in seguito alle reti di Capellini e La Gumina. A Cagliari il gol decisivo (del 2-1) di Lapadula è arrivato al 76’, ed è abbastanza clamoroso quello che è successo a Marassi contro il Genoa, che la Spal era riuscita a tenere a bada fino a 13 minuti dalla fine.
Al 77’ però Dragusin ha sfondato il muro biancazzurro, e in pieno recupero Gudmundsson e Salcedo hanno arrotondato il punteggio. E nel giorno che ha decretato la retrocessione, il Parma ha colpito al 75’ su calcio di rigore con Vazquez. Dando un’occhiata ai numeri, fino al 75’ la Spal ha conquistato 44 punti, sei in più rispetto a quelli coi quali ha chiuso il campionato. In questa speciale classifica le squadre che occupano gli ultimi posti sono Cittadella e Cosenza, che a differenza dei biancazzurri hanno recuperato tantissimi punti nei minuti finali. Ma la Spal è davanti pure a Pisa, Benevento e Brescia. Inutile dire che invece Dickmann e compagni sono nelle posizioni di coda nella classifica che tiene in considerazione i gol segnati dal 76’ alla fine delle partite, una graduatoria che boccia senza appello anche Perugia e Benevento. Un’ulteriore curiosità: nei primi 15 minuti i biancazzurri sono addirittura quinti in classifica alle spalle di Cagliari, Bari, Genoa e Como. Del resto, si sprecano gli esempi di gare che Dickmann e compagni erano riusciti a sbloccare per poi farsi rimontare. Le possibili motivazioni di questo crollo nel corso delle partite, in maniera particolare nei secondi tempi, sono molteplici. Dalla condizione fisica precaria alla mancanza di personalità nei momenti decisivi. Di sicuro, nell’ultimo quarto d’ora la Spal si è giocata la possibilità di restare in serie B.
Stefano Manfredini
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