Spal, c’è una città da riconquistare. Cancellare l’incubo di Campobasso
Stasera contro la capolista Pescara il ’Mazza’ chiede una reazione di orgoglio per svoltare davvero la stagione
Davanti agli occhi dei tifosi e di tutti quelli che hanno a cuore la Spal, scorrono ancora le immagini della sciagurata partita di domenica scorsa, forse il punto più basso toccato nella storia recente del club biancazzurro. Quello che è accaduto a Campobasso non deve più ripetersi: lo sanno perfettamente sia mister Dossena che i giocatori, consapevoli di dover voltare pagina a partire da stasera contro il Pescara. È stata una settimana di soli cinque giorni per Antenucci e compagni, ma sono successe fin troppe cose. A partire dalla gestione discutibile del ritiro, che l’allenatore ha spiegato in conferenza stampa. Col Delfino vedremo se davvero qualcosa è cambiato: tatticamente Dossena ha annunciato novità, ma sono soprattutto spirito e atteggiamento a dover mutare in maniera radicale.
Il mister ha lasciato intendere di volersi coprire di più, quindi è lecito aspettarsi un 3-5-2 con gli unici tre difensori centrali disponibili (Bruscagin, Arena e Sottini) in campo e i terzini Calapai e Mignanelli chiamati a coprire tutta la fascia. La linea mediana non dovrebbe subire rivoluzioni, col rientro di Buchel in un reparto che comprende anche Zammarini e Awua. Con questo assetto tattico inedito, viene soprattutto da chiedersi chi giocherà in attacco: Antenucci e Karlsson insieme come a Campobasso, oppure uno dei due in tandem con Rao, che però è una punta esterna? Il capitano e l’islandese in coppia non hanno brillato, inoltre schierandoli dall’inizio entrambi, poi mancherebbe un’alternativa da inserire nel corso della ripresa, ma non è da escludere che mister Dossena voglia riproporre questa soluzione.
Certo è che se si dovesse passare definitivamente al 3-5-2, i vari attaccanti esterni dovranno reinventarsi seconde punte. A partire da Rao, che è un patrimonio della Spal e non può certo restare in panchina a tempo indeterminato. Vedremo. Di sicuro il Pescara capolista rappresenta un duro banco di prova per i biancazzurri, che dovranno dimostrare di essersi lasciati alle spalle la disfatta di Campobasso e di avere qualità tecniche e morali per iniziare davvero un nuovo campionato. Il Delfino (stasera senza l’ex Valzania, sostituito da un’altra vecchia conoscenza come Tunjov) ha dimostrato di avere le carte in regola per arrivare fino in fondo. La squadra di Baldini è l’unica ancora imbattuta del campionato: non segna caterve di gol, ma ne subisce pochi. E sta facendo impazzire un’intera città.
Stefano Manfredini
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