Spal-Pontedera: un campionato disastroso per i biancazzurri

La Spal non riesce a vincere nonostante i progressi. Rischio retrocessione sempre più concreto.

di MAURO MALAGUTI
13 aprile 2025
La delusione di Ignacio Molina: la vittoria ancora non arriva (Foto Bp)

La delusione di Ignacio Molina: la vittoria ancora non arriva (Foto Bp)

Solita musica, Spal-Pontedera è il perfetto riassunto del disgraziatissimo campionato dei biancazzurri. Questa volta, dando seguito ai progressi di intensità mostrati a Sassari, Galeotti e compagni avrebbero anche meritato di vincere, quantomeno per quel primo tempo raramente così aggressivo e pugnace. Ma se anche quando - con fatica incommensurabile - va in vantaggio, poi la Spal non riesce a tenerselo più di un minuto (era già accaduto a Solbiate e Pineto), beh, vuol proprio dire che non si è capaci di vincere. E se non si vince mai si retrocede. Baldini ne ha vinta una, su rigore a Pian Castagnaio.

Una su dodici, e ne ha perse la metà. In casa ha sempre perso, e pareggiato con Legnago e Pontedera. E dove va la Spal di questo passo? Ora si aspettano i risultati di Milan-Ternana e Carpi-Legnago, ma non si può continuare a sperare nelle disgrazie degli altri. La squadra ha lottato e non si è mai arresa, soprattutto nel primo tempo ha giocato e creato anche occasioni. La curva gliene ha dato atto, visto che al termine si è limitata a cantare "combattete per noi", senza deridere i giocatori come altre volte. Si vede a occhio che c’è crescita di intensità, di lotta e anche di conduzione di partita. Per certi versi però quel che dovrebbe essere motivo di consolazione si trasforma nel dato più sconsolante: se nemmeno quando domini vinci, se ti fai rimontare anche le rare volte che vai in vantaggio - siamo vicini ai venti gol al passivo su calcio piazzato - , come puoi sperare di salvarti? Come non concludere che questo è il modesto meglio che hai da dare? E il rischio di doverne vincere una ai playout c’è, perchè di questo passo non sarà semplice lasciare dietro tre squadre e salvarsi con un doppio nulla di fatto. La verità è che non ci si doveva cacciare in questa situazione infame.

Non doveva accadere e non sarebbe mai successo, se solo la società in estate avesse fatto quel che c’era da fare e che tutti si aspettavano, soprattutto col fardello di un -3. Si continui pure ad andare controcorrente: i risultati sono questi.

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