Spal, da febbraio a oggi terza in classifica. Una marcia da vertice con il ’Di Carlo bis’

Il trend farebbe pensare a una riconferma, ma molto dipenderà dal ds che prenderà il posto di Fusco, che dovrà conoscere bene la serie C

23 aprile 2024

La Spal si salva, e dal giorno del ritorno di Di Carlo sarebbe terza in classifica, per quel che vale, con 7 vittorie, 4 pareggi e 2 sole sconfitte, 18 gol segnati e 10 incassati. E’ un rendimento che costringe la società a riflettere sulla posizione del tecnico. Il trend sarebbe da conferma, però c’è un problema. Filippo Fusco lascerà la Spal e arriverà un altro direttore al suo posto, che dovrà conoscere a fondo la serie C. La stagione tormentata e gli errori della campagna estivo-autunnale di mercato, poi rimediati da dicembre in avanti, hanno indotto Tacopina a cambiare progetto. Ora, quando un nuovo responsabile di area tecnica si insedia, spesso ha i suoi uomini e le sue idee. Per procedere al rinnovo di contratto di Mimmo occorrerà massima convinzione sia da parte del direttore che del presidente. Massima significa al 101%, non di facciata: una fiducia che vada oltre le prime sconfitte. Uno dei grandi errori del triennio di Tacopina è stato cambiare sempre allenatore nel girone di andata ai primi intoppi, nella convinzione che la squadra valga più di quanto non sia realmente: i subentranti si sono sempre incaricati di dimostrare che il problema non era il tecnico, bensì la costruzione dell’organico.

La sofferta stagione che va in archivio domenica sera ad Olbia deve essere di lezione in questo, e non in questo soltanto. Un club si giova di stabilità e di certezze, non di porte continuamente girevoli. Seconda lezione: la squadra va costruita in continuità con le basi gettate, se queste sono buone. Ultimamente in parte lo sono state, quindi vanno evitate nuove rivoluzioni totali di mercato. O meglio: cambiare parecchio si dovrà, ma assolutamente ripartendo da chi dà garanzie. Zilli e Dalmonte vanno riscattati, e Valentini e Bassoli in scadenza rinnovati, se il recupero di quest’ultimo dall’infortunio dà garanzie. Per altri dipenderà dai contratti in essere e dal progetto tecnico che verrà varato. Esempio: se verrà confermato questo 4-2-3-1 mascherato da 4-4-2, Buchel e Carraro vanno bene. In un eventuale centrocampo a tre, uno sarebbe di troppo o dovrebbe fare la riserva dell’altro, perché le mezzeali devono aver passo. E via dicendo.

Terza lezione: l’allenatore, chiunque sia, deve disporre in ritiro di un organico quasi al completo. Un paio di colpi si possono chiudere a fine mercato, ma non di più. I giocatori vanno allenati dal principio, non durante le partite di campionato come anche quest’anno è avvenuto. In C quasi tutte le società cercano giovani in prestito e giocatori in scadenza di contratto, quindi svincolati, ed è raro che vengano pagati i cosiddetti "cartellini", se non da club molto ricchi e solo per giocatori top. Lo svincolato non è di per sé un male, se viene messo in condizione fisica fin dal ritiro, dove si forgiano anche le basi del progetto tecnico. Puntare su gente ferma da mesi e mesi non aiuta. La squadra va un po’ svecchiata e rifornita di giocatori reduci da stagioni piene e non da ferme eteren o da infortuni seri. Troppi Tumminello, Asencio, Edera e Varnier hanno albergato negli ultimi anni da queste parti, e non solo durante la gestione Tacopina.

Il prossimo anno la Spal dovrà partire già con infortunati recenti di lungo periodo, da Arena a Bassoli a Bruscagin, allo stesso Sits, per il cui rinnovo del prestito sono già in corso discorsi col Parma. A proposito di prestiti. Va capito che sarà di Demba Thiam, forse già proiettato verso categorie superiori, e c’è D’Orazio che ormai è maturo e può aspirare a tornare alla base. Bisognerà smistare ancora altrove i vari Dickmann, La Mantia e Murgia. I giovani, infine. Se bravi, sono utilissimi, ma a patto che ci sia una squadra che funziona da completare col loro apporto, nell’ultimo campionato decisamente sopravvalutato allorché si è chiesto loro di essere colonne portanti. I Galeotti, Rao e Nador, lo stesso Parravicini possono essere di grande aiuto se c’è una ossatura. Da Fermo intanto giunge voce di un interesse per il terzino destro Eleuteri, uno dei profili migliori degli ultimi due anni nel ruolo. Se son rose...

Mauro Malaguti

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