Spal, esame superato. Un’ora di bel gioco con un grande pubblico Poi un calo senza rischi

La squadra ha mostrato qualità davanti, ma non è riuscita a ripartire dopo il gol

4 settembre 2023
Un’ora di bel gioco  con un grande pubblico  Poi un calo senza rischi

Un’ora di bel gioco con un grande pubblico Poi un calo senza rischi

Buona la prima, per la nuova Spal. Buona e pure troppo sofferta nell’ultima mezz’ora, anche se, dato il lieto fine, si può concludere che imparare a soffrire non è mai superfluo. Al "Paolo Mazza", in una cornice assolutamente formidabile all’indomani di una misera retrocessione, sono andate in onda due partite. La prima è durata quasi un’ora e ha visto la Spal incessante nel comandare il gioco e cercare il gol su discreti ritmi, fino a che la rete è arrivata con la firma dei tre migliori in campo: assist di Siligardi, incornata del ’Buitre’ Antenucci e deviazione fortuita del vero pilastro della Vis, il colpitore Tonucci. Fino a quel momento la Spal aveva mostrato il meglio di sé, il meglio che poteva dare in assenza di Dalmonte, Valentini e Collodel, tutti in ritardo di condizione.

La sua pressione si era accentuata notevolmente nella parte conclusiva di primo tempo, la più convincente. Sull’1-0 l’andamento dell’incontro è cambiato immediatamente e bruscamente. Una Vis Pesaro sin lì dominata ha estratto a sua volta tutto quello che aveva dentro, e pur spuntata, ha costretto la Spal sulla difensiva fino al minuto 95. Del Favero a dire il vero è stato pochissimo impegnato, per non dire mai: ma i biancazzurri hanno arretrato troppo il baricentro portandosi gli avversari a ridosso dell’area, dove può bastare un rimpallo o una correzione come quella di Tonucci per subire il pareggio. I padroni di casa hanno stentato a congelare il gioco e anche a ripartire, almeno sino ai due tentativi di Rabbi nel finale, lasciando troppo possesso palla alla Vis.

Di Carlo cercherà di capire fino a che punto abbia inciso un calo fisico comprensibile alla prima giornata, e fino a dove un atteggiamento tattico un poco passivo. Ma troppo rapido è stato l’arretramento dopo il gol per optare solo per la prima opzione. Prima, la Spal aveva giostrato bene. Se proprio si vuole trovare una mancanza nella prima ora scarsa di gioco, la si deve cercare nel numero di occasioni da rete, che non ha rispecchiato il volume di manovra e supremazia sull’avversario. Le occasioni più limpide, una per tempo, che hanno portato al gol e a una gran parata di Neri, si sono sviluppate sull’asse Siligardi-Antenucci, col mancino a rifinire e l’immortale capitano a concludere. Ma si è ormai capito che il marchio di qualità corre su quel filo, e naturalmente attende anche Dalmonte e un Maistro più ispirato rispetto alla sua prima serata da C. Questi sono i giocatori cui si domanda di fare la differenza in attacco, e quattro non sono pochi, e non li hanno in molti. Sabato sera, sono bastati quei due. Di buono c’è anche lo zero nella casella gol subiti. Come ha giustamente osservato Di Carlo al termine, i campionati alla lunga si vincono sulla solidità difensiva, soprattutto se davanti si hanno i cannoni della Spal 2023-24. E Arena e compagni in fondo hanno consentito a Del Favero una serata di riposo: anche quando la Vis ha spinto sull’acceleratore, il portiere non è andato oltre una decisa uscita di pugno. Considerando che mancava Valentini, il leader del reparto, si deve essere contenti di una retroguardia che ha fatto registrare ulteriori progressi anche difensivi di Tripaldelli, finalmente una serata senza pecche di Fiordaliso, e una discreta tenuta di Arena e Peda in mezzo, dove pure qualche smagliatura c’è scappata. Tre punti più sosta fanno la felicità di Mimmo Di Carlo che ha così davanti due settimane senza partite vere e può recuperare alla causa gli ultimi arrivati Collodel, Dalmonte e Valentini e lavorare con una squadra serena.

Mauro Malaguti

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