"Spal, mercato condizionato dai tanti contratti"

L’ex portiere Riccardo Cervellati: "Riuscire a trovare una collocazione a tutti questi atleti è un grosso problema. Il ds? Magalini è un top"

3 giugno 2024
"Spal, mercato condizionato dai tanti contratti"

"Spal, mercato condizionato dai tanti contratti"

Riccardo Cervellati predica calma, ricordando che la programmazione potrà partire soltanto dopo l’iscrizione al prossimo campionato di serie C. E prevede un’altra stagione in salita, soprattutto se la Spal non riuscirà a sfoltire una rosa enorme e in gran parte composta da giocatori in lista di partenza.

"Capisco che tifoseria e addetti ai lavori abbiano fretta di sapere chi sarà il direttore sportivo e avere la certezza della conferma di mister Di Carlo, ma la realtà è che in ogni caso il loro lavoro adesso non potrebbe cominciare perché non ci sono le condizioni per programmare la prossima stagione – assicura l’ex portiere biancazzurro –. La priorità della Spal in questo momento è l’iscrizione al campionato, un appuntamento fondamentale per ridare tranquillità all’ambiente dopo il deferimento e la probabile penalizzazione".

C’è da preoccuparsi per quella scadenza?

"Non credo ci saranno problemi in questo senso, ma è un crocevia determinante per la nuova stagione. Per quanto riguarda il deferimento, il ritardo nei pagamenti è un piccolo segnale di difficoltà, ma la società ha sanato la situazione in tempi brevi. Piuttosto, venendo associata a società retrocesse e sull’orlo del fallimento come Alessandria e Brindisi, l’immagine del club è stata deteriorata, e questo è un danno di non poco conto".

Che idea si è fatto della caccia al direttore sportivo?

"Casella non lo conosco personalmente, quindi non mi esprimo. È un ragazzo giovane che ha avuto alcune esperienze in piazze di minore storia e fascino rispetto a Ferrara, ma non è detto che non abbia le capacità per diventare direttore sportivo della Spal. Magalini invece lo conosco benissimo, lo considero un professionista competente e serio, il top tra i nomi che sono usciti. A Catanzaro ha fatto grandi cose, e anche in precedenza: bisogna vedere se arrivato a una certa età decida di compiere una scelta di vita che prescinde dalla categoria o meno. Quello che posso assicurare è che Ferrara lo attira: in città è venuto spesso e gli piacerebbe lavorare qui. Non è un’ipotesi campata per aria, ma in questo momento un direttore sportivo alla Spal non avrebbe determinate garanzie".

Quali sarebbero le prime richieste che farebbe alla società?

"Se fossi il direttore sportivo della Spal, la prima domanda che farei non sarebbe relativa al budget per il mercato, ma quanti soldi avrei a disposizione per gli incentivi all’esodo. Il vero problema non è quale squadra costruire, ma i tantissimi contratti sul groppone tra giocatori che facevano parte della rosa, tesserati in prestito e ragazzi giovani che non si capisce di che pasta sono fatti. Riuscire a trovare una collocazione a tutti questi atleti è un grosso problema, che tra l’altro non ha solo la Spal. Le società sono costrette a regalarli e spesso contribuire al pagamento dello stipendio. La realtà è che la Spal ora non ha la forza economica per fare una rivoluzione".

Ci sono giocatori incedibili? "Per quanto mi riguarda neanche uno, piuttosto bisogna individuare potenziali acquirenti. Il giocatore da cui si può guadagnare qualcosa è Thiam, che è reduce da un campionato importante e vuole lasciare Ferrara. In ogni caso, confermare mister Di Carlo è la scelta giusta".

Che campionato si profila? "Mediocre, a prescindere dalla presenza di club blasonati: Ternana e Ascoli avranno i problemi che Spal e Perugia hanno avuto la scorsa stagione".

Stefano Manfredini

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