"Spal, pensa a salvarti e poi riparti da zero"

Emanuele Tresoldi, doppio ex con trascorsi anche in serie A, non ha dubbi: "Invertire il trend non è facile e il Gubbio è da playoff"

5 aprile 2024
"Spal, pensa a salvarti e poi riparti da zero"

"Spal, pensa a salvarti e poi riparti da zero"

Tra i doppi ex di Spal e Gubbio spunta un certo Emanuele Tresoldi, nato a Poggio Renatico mezzo secolo fa e cresciuto nel vivaio di via Copparo fino a collezionare qualche presenza nella prima squadra biancazzurra tra la fine degli anni Ottanta e l’inizio degli anni Novanta. Da Ferrara poi è finito a Bergamo, dove ha giocato a più riprese con la maglia dell’Atalanta e ha conosciuto la sua futura moglie. La carriera lo ha portato a giocare in ogni angolo d’Italia e addirittura in Cina, chiudendo il percorso professionistico tra il 2004 e il 2006 nel Gubbio.

"A Poggio Renatico vivono ancora i miei genitori e naturalmente ogni tanto torno nel paese dove sono cresciuto, ma la vita mi ha portato a viaggiare tanto e non ho ancora smesso. In questo momento per esempio mi trovo in Sardegna, dove sono nati i miei figli".

Gubbio però è la città nella quale ha vissuto più a lungo, giusto?

"Esatto, circa 18 anni! Ho giocato in rossoblù gli ultimi anni da professionista e assieme alla famiglia abbiamo deciso di trasferirci in quella splendida città a misura d’uomo, con una qualità della vita eccezionale. E mia figlia vive ancora lì, frequentando l’Università di Perugia".

Con l’eccezione di un anno di purgatorio in D, il Gubbio gioca ininterrottamente nei professionisti dal 1998...

"Esatto, è una piccola società che continua a collezionare campionati positivi. Ho tanti amici tifosi rossoblù che mi tengono aggiornato, e lo scorso gennaio ho anche assistito alla gara con l’Ancona. Sta facendo una buona stagione: i playoff sono a portata di mano, poi vedremo cosa succederà".

Che squadra troverà di fronte la Spal?

"Il valore aggiunto è mister Braglia, un allenatore di grande esperienza che conosce la categoria come pochi. Ci sono diversi giocatori interessanti, come Signorini, Mercadante e Di Massimo, oltre a tanti ragazzi in prestito che stanno ben figurando".

Della Spal che idea si è fatto? "Non mi sorprende che stia faticando, perché dopo una retrocessione spesso e volentieri si rischia grosso. Dopo tante belle stagioni, da qualche anno il trend è molto negativo: invertire l’inerzia è difficile, ma quando ci si riesce poi arrivano le soddisfazioni. In questo momento deve pensare a salvarsi, poi la prossima stagione si ripartirà da zero".

Ci racconti la storia di suo figlio Nicolò, attaccante dell’Hannover 96 e della Nazionale Under 21 della Germania!

"In effetti è una storia molto curiosa. Nicolò era una promessa del tennis, nel giro delle nazionali giovanili italiane, e parallelamente giocava a pallone. Ad un certo punto, mia moglie si è trasferita in Germania per lavoro, e abbiamo deciso di seguirla per fare un’esperienza all’estero". Poi cos’è successo?

"Nicolò si è trovato talmente bene che ha deciso di mettere radici ad Hannover, dove ha frequentato la scuola e scelto definitivamente il calcio entrando nel club della città. E dopo aver ottenuto la cittadinanza tedesca ha iniziato la trafila nelle nazionali di categoria della Germania, dall’Under 19 all’Under 21. E con la maglia dell’Hannover 96 sta giocando con continuità in Bundesliga 2, dove questa stagione ha già segnato sei reti. Ovviamente lo seguo appena posso, per questo sono sempre in viaggio!

Anche se con mia moglie stiamo iniziando a ragionare sulla città nella quale fermarci definitivamente".

Stefano Manfredini

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