Spal: sconfitta contro Vis Pesaro e necessità di rinforzi per evitare la retrocessione

La Spal perde contro la Vis Pesaro e deve rinforzare la rosa per evitare la retrocessione. Urgono nuovi acquisti.

di Redazione Sport
8 dicembre 2024
Mirco Antenucci sconsolato: il capitano anche ieri costretto a cantare e portare la croce. Indispensabile cercare a gennaio una punta che lo aiuti (Foto Bp)

Mirco Antenucci sconsolato: il capitano anche ieri costretto a cantare e portare la croce. Indispensabile cercare a gennaio una punta che lo aiuti (Foto Bp)

La Lucchese non espugnava il "Paolo Mazza" da 83 anni, e la Vis Pesaro non ci aveva vinto proprio mai, ma la Spal continua a concedere prime volte a ogni avversario, e di questo passo dalle sabbie mobili non si esce.

Ora, bisogna però sforzarsi di analizzare meglio il momento dei biancazzurri, al di là dell’emotività troppo positiva dopo la vittoria sulla Torres, e di contro negativa al massimo alla vigilia di due trasferte. La Spal veniva dal tracollo di Pontedera, un 1-5 vergognoso e senza scusanti.

Contro una Vis che è molto migliore dei toscani, sul piano dell’impegno e della lotta la squadra ha avuto poco da rimproverarsi: la voglia ce l’ha messa. E’ mancata del tutto la fluidità di gioco, ma si può e si deve anche capire fino a che l’organico è così modesto e incompleto e fino a che di giocatori sani ce ne sono appena 12-13.

Imperdonabili sono i tracolli come quello di Pontedera, meno incomprensibili questi stop. La Spal non avrebbe rubato un eventuale 0-0, ieri. E’ riuscita a mantenere la partita su binari "sporchi", impedendo, anche con frequenti falli, alla Vis di fare la sua gara.

La sconfitta è conseguenza dell’ennesimo gol al passivo da calcio piazzato, e della consueta dormita sulla seconda palla dopo la respinta del palo. Ci sarà da sbattersi in apnea per altre due partite come minimo: ma dopo la sosta, la società deve mettere Dossena in condizione di disporre da subito, dai primi di gennaio, di una rosa più adeguata e performante.

Questa aveva interpreti non all’altezza e ruoli scoperti già al completo, figurarsi ora che mezza squadra è in infermeria. Indispensabile sarebbe procurarsi in fretta un centravanti, e di livello, uno tipo Zilli. Ormai si è capito che su Karlsson è pericoloso contare per la fragilità dei suoi polpacci, e Antenucci un 9 non è, darebbe di più alternandosi con Rao come seconda punta.

Centrocampo e difesa necessitano di supporti anch’essi di qualità e con prerogative da leader che fin qui pochissimi hanno mostrato. Lo attestano le goleade al passivo che hanno fatto precipitare la classifica. A furia di racimolare solo scarti a costo zero e anziani fermi da mesi, si finisce per retrocedere sul serio.

Lo aveva insegnato il girone di andata dell’anno passato, ma la lezione non è stata recepita. Ma proprio per niente.

Mauro Malaguti

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