Spal, spunta un’arma in più. El Kaddouri, prove di regia: "Mi piace stare al centro, lo avevo fatto in Grecia»

"Devo riprendere confidenza e ritmo partita e a livello tecnico posso fare meglio"

di Redazione Sport
23 dicembre 2024
"Devo riprendere confidenza e ritmo partita e a livello tecnico posso fare meglio"

"Devo riprendere confidenza e ritmo partita e a livello tecnico posso fare meglio"

Qual è il colmo per una squadra che ha avuto i giocatori contati per buona parte del girone di andata? Avere tre atleti – peraltro tra i più esperti in assoluto e con tanti campionati di serie A e B alle spalle – che agiscono nello stesso ruolo e quindi sono destinati a contendersi una maglia. Il curioso caso del regista della Spal dovrà necessariamente trovare una soluzione nelle prossime settimane, attraverso la cessione di uno dei tre playmaker nella finestra di mercato di gennaio. Nella fattispecie uno tra Igor Radrezza e Marcel Buchel, perché in prospettiva il punto di riferimento nella zona nevralgica del campo sembra poter diventare Omar El Kaddouri. Il marocchino nel corso della propria carriera si è sempre contraddistinto per la propria duttilità, ma il regista puro non lo aveva fatto praticamente mai. Almeno fino a venerdì scorso, quando mister Dossena lo ha schierato a sorpresa nel cuore del centrocampo preferendolo a Radrezza e Buchel. Ed El Kaddouri – reduce da due turni di stop per squalifica – ha risposto presente dirigendo le operazioni con qualità e personalità. Non è azzardato affermare che allo stadio Del Duca siano cambiate definitivamente le gerarchie, col marocchino che non ha deluso le aspettative dell’allenatore che nel post partita gli ha fatto pubblicamente i complimenti lasciando intuire che nella seconda fase di stagione quella sarà la sua posizione abituale. E al diretto interessato non sembra dispiacere affatto, nonostante la poca abitudine ad agire in quella zona del campo.

"Ho ricoperto questo ruolo in Grecia, anche se il centrocampo era a due e non a tre come quello della Spal – sottolinea El Kaddouri –. Solo una volta ho giocato esattamente in questa posizione, però mi è sempre piaciuta perché si toccano tanti palloni. Inoltre, si dice sempre che invecchiando si debba arretrare il proprio raggio d’azione... Ho provato a giocare fino alla fine, ma a un certo punto ho avvertito un po’ di crampi. Il campo era pesante, inoltre non giocavo più di 60 minuti dalla gara col Carpi: sono passati tre mesi, però mi sono sentito bene. Sapevamo che per una serie di motivi non sarebbe stata una partita ideale le mie qualità, però mi sono adattato e ho aiutato la squadra con le mie caratteristiche. Senza sprecare palloni e nemmeno troppe energie, con l’obiettivo di reggere più a lungo possibile. Devo riprendere confidenza e ritmo partita e a livello tecnico posso fare meglio, però ho dato tutto quello che avevo e penso di aver fatto girare la squadra e dettato i tempi". Per il centrocampista marocchino il pareggio di Ascoli rappresenta un’inversione di tendenza che lascia ben sperare in vista del prosieguo del campionato. "L’Ascoli era la squadra più in forma del campionato, mentre noi non eravamo in fiducia – ricorda –. È arrivato un altro pareggio, ma molto diverso da quello di Gubbio, che ci riporta sulla strada giusta. I tifosi? Era una trasferta lunga e faceva freddissimo: sono straordinari e dobbiamo dargli più soddisfazioni. Allo stadio Del Duca hanno visto una squadra con grande cuore e carattere, quello quello che serviva. Il cambio di modulo? La squadra sa come muoversi sia col 3-5-2 che col 4-3-3, quindi quando mister Dossena ha deciso di modificare l’assetto non ci siamo fatti trovare impreparati".

Stefano Manfredini

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