Spal, trittico disastroso. Un punto in tre partite. Ma Dossena non si tocca. La società fa quadrato

Biancazzurri sempre più giù, e la pazienza dei tifosi è finita da molto tempo

di Redazione Sport
4 novembre 2024
Un punto in tre partite. Ma Dossena non si tocca. La società fa quadrato

Biancazzurri sempre più giù, e la pazienza dei tifosi è finita da molto tempo

FERRARA

Dopo il tracollo di Campobasso, molti erano convinti che mister Dossena avesse le ore contate. Dopo quella sciagurata prestazione, il tecnico ha deciso di cambiare assetto passando a un più giudizioso 3-5-2. I buoni propositi dell’allenatore e i timidi passi avanti della squadra però non si sono tradotti in risultati, tanto che dopo la sconfitta – prevedibile – rimediata di misura contro la capolista Pescara, la Spal è uscita dal trittico dell’ultima settimana con le ossa rotte. Senza però mettere in discussione la posizione del tecnico, considerato dalla proprietà e dal direttore sportivo non il principale responsabile della partenza disastrosa di Antenucci e compagni.

Il calendario non era senza dubbio tra i più abbordabili, ma il bilancio di un punto in tre partite contro Arezzo, Pianese e Ternana è inaccettabile per una squadra che tante volte ha avuto la possibilità di dare una svolta al proprio campionato ma di fatto non ci è mai riuscita. A prescindere da come si sono sviluppate, c’è un filo sottile che unisce le ultime tre gare. I biancazzurri infatti sono sempre passati in vantaggio, per poi farsi acciuffare e due volte su tre sorpassare dagli avversari ritrovandosi con un pugno di mosche in mano dopo essersi illusi di poter trovare la vittoria scaccia-crisi. Ad Arezzo dopo il gol realizzato da Karlsson a fine primo tempo la Spal ha staccato la spina in avvio di ripresa, e a nulla è servita la reazione finale. Con la Pianese la squadra di Dossena ha comandato il match dall’inizio alla fine, ma dopo aver sbloccato il risultato nella ripresa si è fatta beffare in extremis racimolando un punticino che non serviva praticamente a nulla.

La Spal però è recidiva, perché sul campo della Ternana dopo aver disputato un buon primo tempo ed essere passata vantaggio con Karlsson ha deciso di farsi male da sola. Inducendo l’arbitro Diop ad espellere Bruscagin prima dell’intervallo e prestandosi al tiro al bersaglio delle Fere che inevitabilmente nel finale hanno sfondato il fragile muro biancazzurro. Gli indicatori sono tutti negativi, dalla lunga serie di infortuni che stanno riducendo ai minimi termini la rosa a un numero di reti al passivo da incubo (26 in 13 giornate) passando per una classifica che non accenna a migliorare. A proposito, ieri fino a metà secondo tempo il Legnago Salus era in vantaggio sul Perugia, una situazione che avrebbe fatto precipitare la Spal in ultima posizione. Il Grifo poi ha ribaltato la situazione, incassando in extremis il gol del pareggio per il definitivo 2-2. Tradotto: il modesto Legnago Salus è ancora vivo e ha rosicchiato un punto alla squadra di Dossena che adesso ha solo una lunghezza di vantaggio sulla coda della graduatoria. Nessuno in questo momento sta peggio della Spal, che ha deciso però di fare quadrato attorno al proprio allenatore. Non resta che leccarsi le ferite e attendere il doppio scontro diretto con Pineto e Legnago Salus, con la consapevolezza che la pazienza dei tifosi è finita da un pezzo. Stefano Manfredini

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