Partenza a rilento come lo Spezia di Italiano. Ora cuore e grinta per risalire la classifica
Tante analogie fra l’avvio del team di Alvini e quello della squadra poi promossa in A. La svolta dal successo esterno a Pescara
Testa bassa e pedalare, accantonando amarezze e delusioni per l’ennesimo esilio in quel di Cesena, focalizzandosi sul dettato di Alvini: "Dovremo dare tutto per la nostra gente, per riscattare le gare contro il Como e la Reggiana". Questo lo spirito che dovrà animare gli Aquilotti nel derby con il Pisa, ancora una volta al ‘Manuzzi’ di Cesena, uno stadio non certo benevolo nel quale i bianchi, nelle gare disputate per l’indisponibilità del ‘Picco’ (sia in A che in B) hanno raccolto la miseria di tre punti: pareggi con Fiorentina e Atalanta nel campionato 2020-21, 0-0 lo scorso 26 settembre con il Brescia. A corredo ben 5 inque sconfitte contro Sassuolo, Juve e Lazio in massima serie, Como e Reggiana in cadetteria. Mai la gioia dei tre punti nelle gare ‘casalinghe’ - si fa per dire - disputate in terra romagnola, uno stadio che è una sorta di tabù. Alvini e i suoi uomini dovranno compiere, dunque, un’autentica impresa per sfatare la tradizione negativa del ‘Manuzzi’, magari affidandosi al ricordo della splendida vittoria per 2-1 che i bianchi di mister di Di Carlo conquistarono ai danni del Cesena, nella gara playoff di B del 24 maggio 2016. Guardare la prodezza di Postigo all’85’ e trarre da essa forza e coraggio per ripetere l’impresa. Gli Aquilotti potranno poi trarre un’ulteriore spinta dai corsi e ricorsi storici. Nel campionato storico 2019-20, quello della promozione in Serie A, la formazione aquilotta allenata da Italiano ebbe un inizio tragico, con soli 4 punti all’attivo dopo 7 giornate in conseguenza di una vittoria, un pareggio e ben 5 sconfitte. Un ruolino di marcia che proiettò le Aquile in piena zona retrocessione. Poi la svolta, all’ottava giornata, con la vittoria di Pescara per 2-1 targata Bartolomei e Gudjohnsen. Ora come allora i bianchi di Alvini hanno avuto un approccio al torneo molto negativo, addirittura peggiore di quello dello Spezia di Italiano, con soli 2 punti totalizzati alla 7ª giornata (anche se in questo caso manca una partita), frutto di 2 pari e 4 ko consecutivi.
Anche in questo caso, però, all’ottava giornata, il ritorno alla luce con la vitale vittoria ottenuta in trasferta contro la Feralpisalò, sempre per 2-1. Per una classifica che, come 4 anni fa, pone le Aquile in zona playout. L’aspetto confortante, dal quale lo Spezia dovrà trarre stimolo e forza, è lo straordinario ruolino di marcia che la squadra di Italiano, dopo quel successo all’Adriatico, impose al campionato, rimontando posizioni su posizioni, fino al terzo posto finale. Una bella prospettiva che gli Aquilotti, seppur silenziosamente, restando ancorati alla politica dei piccoli passi e dell’umiltà, vorrebbero ripetere, fermo restando che la priorità, allo stato attuale, resta la salvezza. I sogni non costano nulla, per trasformarli in realtà gli uomini di Alvini dovranno fare come i loro predecessori: cuore, grinta, sudore e tecnica. Passando prima per la salvezza.
Fabio Bernardini
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