Spezia beffato dal Parma al 94’. Decisiva un’autorete di Moutinho. Mister D’Angelo tradito dai cambi che hanno fatto perdere qualità

Le Aquile giocano alla pari per almeno 75’, con due gol annullati a Kouda e una traversa di Pio Esposito

di MICRO GIORGI -
3 dicembre 2023

Il Parma capolista passa all’ultimo tuffo, lo Spezia esce a testa alta da questo testacoda che lo spinge sempre più verso il fondo della classifica. La differenza è nei cambi: di assoluta qualità quelli gialloblù, modesti a dir poco quelli a disposizione di D’Angelo, ed è proprio Moutinho a fare la frittata al 94’, sull’ennesimo gol subito da corner, nel tentativo disperato di anticipare Bonny. Peccato perché si vede che D’Angelo sta iniziando a plasmare lo Spezia a sua immagine. Con Dragowski costretto a dare forfait per problemi alla schiena (ma Zoet è una sicurezza) il tecnico si mette a specchio sul 4-2-3-1 del Parma rilanciando Muhl in mezzo alla difesa al posto di Bertola influenzato, accanto a Nikolaou, con Amian ed Elia terzini, il prezioso Bandinelli finalmente al rientro a fare legna in mezzo al campo con Salvatore Esposito, Verde ala destra, Zurkowski dietro la punta, Kouda ala sinistra, Pio Esposito centravanti. Un primo tempo povero di occasioni ma molto combattuto.

Il Parma si fa vedere al 5’, quando Man scappa a Elia e mette in mezzo, Muhl spazza puntuale. Al 14’ Kouda mette in mezzo un pallone pericoloso, Elia si avventa sulla ribattuta ma calcia fuori. L’unica nota stonata nel complesso spezzino è Zurkowski, che al 20’ perde una palla sanguinosa nella propria trequarti, Colak non ne approfitta sparando a lato. Al 25’ Di Chiara va via a Verde ricevendo una punizione, la difesa riesce a rimediare a una situazione insidiosa. Al 27’ lo Spezia segna un gol capolavoro: Bandinelli pesca Verde, ottimo servizio per Kouda, che con un gioco di prestigio infila Chichizola sul secondo palo. Il Picco esplode, ma la gioia è effimera, in quanto il Var rileva un fuorigioco di Verde. Lo Spezia non demorde, ma rischia l’autogol al 31’ quando il corner deviato di testa da Kouda si infrange sul palo a Zoet battuto. Poco dopo Mihaila si gira tra tre difensori, ma Zoet para comodo.

Nella ripresa il Parma pesca da una panchina lunga e Bernabé già al 3’ conclude fuori di poco. Lo Spezia prende coraggio e nel suo miglior momento costruisce la palla gol più limpida al 7’, dopo un’azione insistita, con Pio Esposito che scheggia la traversa. Da lì in avanti, ad eccezione del gol annullato a Kouda al 13’per fuorigioco, le occasioni sono tutte di marca ospite: al 9’ Hernani dai 25 metri trova Zoet attento, al 10’ Man conclude alto, al 23’ Muhl ribatte una pregevole azione cotruita da Bernabé, rifinita da Partipilo e conclusa da Charpentier, tutti subentrati e non è un caso. Al 26’ Charpentier conclude alto di testa, al 27’ Zoet si supera su Man dopo triangolo con Charpentier. Al 32’ Bernabé spreca una buona azione tirando centralmente, al 36’ una lunga azione ospite vede prima il tiro di Man ribattuto e poi il pallonetto di Charpentier parato.

D’Angelo nel finale si mette sul 5-3-2 ma nel recupero prima Salvatore Esposito salva sulla linea, poi la frittata finale. Impietosa, ma il calcio è questo: agli zoppi pedate negli stinchi. Ancora una volta lo Spezia paga il conto a una panchina poverissima che, con l’eccezione del vecchio Ekdal, ha nettamente indebolito la squadra col passare dei minuti fino all’esito fatale.

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