Spezia, diluvia sul bagnato. Kouda sbaglia la rete del vantaggio. Poi Salvatore Esposito propizia il gol decisivo di Coda ed è finita
Vani i tentativi di rimontare, positivo l’ingresso del nuovo acquisto Jagiello, ma vince la Cremonese
Lo Spezia prosegue la sua discesa senza freni verso la C cedendo al Picco davanti a un’ottima Cremonese. Il mercato latita, Macia è sempre lì e D’Angelo fa quel poco che può. Con Elia infortunato, rispetto a Como il tecnico giubila Antonucci e Amian, quest’ultimo ormai un ex, schiera Vignali dall’inizio, Kouda rientra dalla squalifica e Jagiello va in panchina. Cremonese quasi al gran completo, con riserve che sarebbero in buona parte titolari nei bianchi. Il primo tempo è un monologo grigiorosso, con lo Spezia arroccato negli ultimi trenta metri che riparte malamente nelle rare circostanze in cui gli è possibile. La supremazia del centrocampo di Stroppa è imbarazzante: sulla destra Collocolo e Sernicola hanno tre marce in più di Bandinelli e Cassata, obbligati a falli e fallacci per limitare i danni, con Nikolaou superato con facilità negli uno contro uno. Ma anche a destra Zanimacchia e Falletti mettono grande pressione su Vignali e Kouda che, in cattiva giornata, non ha comunque nel contenimento la sua arma migliore. In regia il trentaquattrenne Castagnetti porta a scuola Salvatore Esposito, più giovane di lui di undici anni, sballottato come una vela impazzita dal gioco a memoria dei dirimpettai.
C’è un solo difetto nella macchina di Stroppa: la mancanza di concretezza sotto porta. Da tanto volume di gioco arrivano soltanto quattro grandi occasioni e nessun gol: al 22’ Collocolo trova praterie e lancia Falletti, ma l’ex ternano fallisce il tiro al volo. Al 28’ Vazquez trova benissimo Coda, la cui conclusione da dentro l’area è parata con la faccia da Zoet. Al 40’ uno dei rari contropiedi ospiti (non si può fare contropiede se si è sempre in avanti) vede Falletti aprire per Zanimacchia, la cui conclusione impegna Zoet in volo. Al 43’ una grande azione corale porta Falletti alla percussione centrale in area: difesa spaccata e Zoet che salva la baracca, seppur nel suo stile poco ortodosso. In chiusura di tempo, su cross di Zanimacchia è Sernicola a mancare di nulla l’impatto di testa a due passi dal gol. Nella ripresa D’Angelo toglie Gelashvili per un problema fisico e inserisce Muhl, mette Nikolaou in mezzo e sposta Hristov a destra. Chi troppo spreca di solito paga e lo Spezia avrebbe due occasioni per punire gli avversari: al 1’ Verde serve una palla d’oro a Kouda, che spreca imperdonabilmente dal dischetto; al 3’, sugli sviluppi di un corner, Kouda sbuca davanti alla porta ma sbaglia ancora. E’ un fuoco di paglia, la Cremonese riprende in mano le operazioni e dilaga sulla sua sinistra: Zanimacchia pecca di egoismo al 4’ e al 6’, ma al 9’ crossa in area: la svirgolata di Salvatore Esposito è roba da Uisp (senza offesa), Coda ringrazia e segna il suo decimo gol, non male per una "cariatide".
D’Angelo fa entrare Jagiello e leva Cassata (ma Esposito è inamovibile per decreto?), lo Spezia alza un po’ il baricentro più con la disperazione che col gioco, la Cremonese non corre più rischi, nonostante Verde provi a predicare nel deserto. I subentranti Krollis, Candelari e Cipot sono poca roba, Verde ci prova al 92’, ma non sorprende Jungdal e così cala il buio sullo Spezia, con il pubblico esasperato che chiede conto di un disastro senza precedenti.
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