Spezia, il gol resta un miraggio. A Brescia altro pareggio senza reti. Di Serio sbaglia davanti al portiere. Traversa clamorosa di Kouda al 94’

Buon inizio delle Aquile che creano però non riescono a segnare. Ma oggi i bianchi sarebbero salvi

di MIRCO GIORGI -
28 aprile 2024

Tra un attacco spuntato per pesanti assenze e quello più scarso di tutta la B non poteva che finire senza reti. Avanti piano, lo Spezia sarebbe salvo per la prima volta in stagione grazie agli 8 punti conquistati nella classifica avulsa con Ascoli (6) e Ternana (2). Una zattera assai traballante, va detto, che rischia grosso sin da mercoledì con il Palermo. Gli Aquilotti ci hanno provato, il problema è che sin dal 2’ è stato chiaro che non avrebbero segnato nemmeno se si fosse giocato una settimana, quando Falcinelli non riusciva a spingere in rete una palla a pochi centimetri dal palo. D’Angelo lascia fuori Verde e Kouda e si affida all’ex Modena e a Di Serio in avanti, con Bandinelli sul centrosinistra a dare sostanza ed equilibrio e con la fantasia affidata al solo Elia, a tratti incontenibile, come quando all’8’ salta Besaggio, crossa e Dickmann si salva in corner, o al 12’, con un pericolosissimo lancio sul quale Cistana neutralizza Di Serio con tanto mestiere. Gli Aquilotti hanno uno sterile predominio: al 18’ Bandinelli mette un gran pallone in area e le due punte non ci arrivano, al 21’ Di Serio si arrangia sfruttando una maglia tirata in area, il suo tuffo è fuori sincrono e l’arbitro, peraltro coerente con il suo metro, non lo degna di attenzione. Il Brescia inizia a pungere in contropiede: Bjarnason spreca una buona occasione al 22’ e Dickmann al 25’ non sfrutta una ribattuta poco convinta di Falcinelli. Il match va avanti così, con attacchi spezzini poco incisivi e rapidi contropiedi bresciani su uno dei quali, innescato da uno dei tanti errori di Esposito, Elia chiude con gran tempismo (35’). Tornata in avanti, l’ala spezzina protegge palla caparbiamente e serve Nikolaou, che pesca Falcinelli, ma il suo colpo di testa è innocuo. Il tempo si chiude con un giallo "omnicomprensivo" a Vignali.

Il primo dei due segnali davvero funesti arriva dopo mezzo minuto della ripresa: Jallow tenta il suicidio con un pessimo retropassaggio centrale, Di Serio si inserisce e arriva davanti alla porta, ma tenta un dribbling di troppo e il sempre bravo Lezzerini lo neutralizza. D’Angelo rompe gli indugi e inserisce Kouda e Verde trequartisti in appoggio a Di Serio, con Bandinelli e Falcinelli sostituiti. Il copione non cambia e la cosa più emozionante avviene al 65’, quando Bisoli, senza uscire, mette la sua fascia di capitano al braccio di Paghera, che ha perso la madre in settimana, emulando Guardiola con Baggio tanti anni fa (l’appartenenza, questa sconosciuta in casa dello Spezia).

Entra Reca e nessuno se ne accorge, mentre il Brescia cresce: al 76’ Zoet è decisivo su Bianchi, defilato da dentro l’area, all’81’ Huard spreca un bel cross di Bianchi cercando l’assist anziché il tiro e soprattutto all’84’ Bisoli su corner salta solissimo e benissimo (un amaro evergreen stagionale) e la traversa grazia Zoet. Il secondo segnale funesto arriva al 94’, quando Pio Esposito mette in mezzo un bel pallone e Kouda a due metri dalla porta, seppur decentrato, colpisce la traversa interna e la palla esce invece di insaccarsi come spesso fa. Vietato attaccarsi alla sfortuna: chi è causa del suo mal pianga sé stesso.

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