Spezia 'salvo' per la prima volta, ma la strada è ancora lunga

Per la prima volta in campionato le Aquile sono fuori dalla zona retrocessione, distante però solo un punto. Occhi puntati sul Palermo

di MIRCO GIORGI -
29 aprile 2024
Verde è entrato a inizio ripresa nel match pareggiato dallo Spezia a Brescia, non senza recriminazioni per le occasioni fallite sotto porta

Verde è entrato a inizio ripresa nel match pareggiato dallo Spezia a Brescia, non senza recriminazioni per le occasioni fallite sotto porta

La Spezia, 29 aprile 2024 - Il bicchiere mezzo pieno: alla 35ª giornata, per la prima volta in stagione, lo Spezia sarebbe salvo per classifica avulsa migliore su Ascoli e Ternana. Quello mezzo vuoto: restano 4 squadre in lotta per evitare gli ultimi due biglietti per la C, dopo Lecco (matematicamente) e Feralpi Salò (quasi). In verità, ce ne sarebbe anche uno del tutto vuoto che arriva da Terni, dove un Ascoli senza attacco è riuscito a sbancare il ’Liberati’ con un gol del difensore centrale Botteghin al 90’: gli Aquilotti si ritrovano così a un solo punto dalla retrocessione diretta, un margine divenuto esile per la cronica mancanza di vittorie e che obbliga D’Angelo a un rischiosissimo ’all-in’ dopodomani con il Palermo. La trasferta di Brescia ricalca in qualche misura gli stessi film visti a Bari, Reggio Emilia e in casa con la Sampdoria, tre partite dominate dove una squadra normale sarebbe uscita con 9 punti e invece se ne ritrova solo 3 in saccoccia.

Se a queste aggiungiamo i clamorosi passi falsi casalinghi con le due retrocesse, ecco che i punti che mancano ragionevolmente all’appello sono almeno 11. Aggiungiamoli alla classifica attuale ed ecco che viene fuori il valore potenziale (mai espresso) di questa squadra, non a caso sul livello di Brescia e Sampdoria, dominate a tratti eppure non battute. Bisogna metterla dentro e purtroppo torniamo sempre alle sciagurate scelte estive e alle tardive (e non risolutive) toppe invernali, quando servivano attaccanti forti e pronti già dalla ripresa della preparazione. Non ci sentiamo di gettare la croce addosso né su Falcinelli (la cui importanza si è vista quando è uscito, con il baricentro che si è spostato dalle parti di Zoet) né, nonostante il gol divorato, su Di Serio (prima partita dall’inizio dopo il lungo infortunio) né tantomeno su Kouda, che se ne è mangiato uno ancor più clamoroso, ma almeno davanti alla porta ci arriva.

Che Falcinelli non fosse un bomber lo dice il suo ruolino di marcia; che Di Serio navigasse in C era noto; che Kouda fosse un ragazzo di grande prospettiva non si discute. Ma non erano questi i cavalli su cui puntare dopo il pesante handicap accumulato nel girone di andata. Mettiamo Kouda in un giusto contesto, senza aspettarci l’uomo della provvidenza, e forse ne verrà fuori un calciatore dal grande avvenire: se è costretto a fare apprendistato sulla sua pelle e su quella della squadra, i risultati non possono essere che questi. Va sottolineato come il Brescia fosse privo dei suoi attaccanti titolari: un’occasione quasi irripetibile. Non averla sfruttata, ancora una volta, rischia di costare molto caro.

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