Spezia ’spuntato’: nemmeno un gol a partita

Solo la FeralpiSalò peggio delle Aquile. Anche contro il Pisa emersi problemi già visti, a centrocampo Kouda l’unico a dare vivacità

10 ottobre 2023
Spezia ’spuntato’: nemmeno un gol a partita

Spezia ’spuntato’: nemmeno un gol a partita

Il brutto pareggio con il Pisa è l’ennesimo segnale di una stagione che si prospetta assai tribolata almeno fino a gennaio, dove ci vorrebbe qualche mano sapiente per sistemare lacune evidenti che il campo sta evidenziando. Che questa squadra faccia una fatica immensa a segnare lo dicono le cifre, non i 23 pseudo-tiri al Venezia o gli altrettanto fantomatici 20 al Pisa, ma i 6 gol realizzati in 8 match, penultimo attacco della categoria con quoziente di 0,75, guarda caso alla pari con il Pisa, il che spiega molto dello squallore del Manuzzi e deve frenare entusiasmi sulla recente solidità difensiva, ottenuta contro gli attacchi al momento più scarsi e quindi necessitante di conferme più probanti. Peggio degli Aquilotti solo la Feralpi Salò, con 0,44 (5 gol in 9 partite), a cui si aggiunge un pesante -11 di differenza reti. Persino il modesto Lecco ha fatto meglio con 0,83, alla pari del Brescia, poi a salire Modena a 0,87, Samp, Reggiana e Bari a 0,88, Ternana e Cittadella a 1, Ascoli a 1,11, Cremonese a 1,33, Como a 1,37, Sudtirol a 1,50, Cosenza e Venezia a 1,55, Catanzaro a 1,66, Palermo a 1,75 e Parma a 2 gol a partita, miglior attacco anche in termini relativi (18) e con la miglior differenza reti (+11).

Quali sono le cause di questa sterilità? Certamente si sta rivelando una scelta strategica sbagliata l’affidarsi ad attaccanti giovanissimi per puntare alla promozione. Ma non sarebbe neanche giusto incolpare Pio Esposito e l’involutissimo Moro, letteralmente sparito dopo il rigore sbagliato a Catanzaro e non ancora riemerso. Che vogliamo dire a Esposito, che ha avuto un solo pallone giocabile e lo ha stampato sulla traversa? Non si evidenzia abbastanza come il gioco offensivo dello Spezia sia spesso prevedibile, con il solo Kouda in grado di creare la superiorità, ma è anche difficile che il ragazzo, toccato duro dopo appena venti secondi, trovi la giocata vincente.

Si va all’assalto in modo confusionario, peraltro con lunghe pause, fidandosi più sulle prodezze dei singoli che su un gioco che non c’è, con Salvatore Esposito stucchevole nella sua regia fatta di passaggi indietro e laterali (molto meglio in interdizione). Abbiamo poi il caso Verde che può far deflagrare equilibri già molto precari: separato in casa dopo il balletto estivo, quasi certamente partente a gennaio, l’impressione è che tutto questo abbia incrinato il rapporto con allenatore e compagni. Avere un fuoriclasse per la categoria e non sfruttarlo è masochistico, ma non siamo dentro lo spogliatoio e ci limitiamo a congetturare.

Mirco Giorgi

Continua a leggere tutte le notizie di sport su