Eriksson, il tecnico gentiluomo che ha vinto ovunque

Gli esordi al Goteborg, il volo con Benfica, lo scudetto all’ultimo respiro con la Lazio nel 2000, la nazionale inglese e l’esperienza con le Filippine: un allenatore internazionale che ha saputo conquistare tutti

di PAOLO GRILLI
11 gennaio 2024
Sven-Goran Eriksson (Ansa)

Sven-Goran Eriksson (Ansa)

Roma, 11 novembre – Nella sua carriera lunga quasi mezzo secolo, Sven Goran Eriksson ha avuto venti diverse esperienze professionali, dal gotha del mondo del calcio fino alle periferie del movimento globale, sempre riuscendo a portare il suo verbo e molto spesso a vincere. L’allenatore svedese, mai sopra le righe, un vero gentiluomo, con una passione infinita ha saputo trasmettere le sue idee in ogni angolo del mondo, con un mix inimitabile di creatività e pragmatismo: profeta non estremista della zona, ha applicato con grande merito i concetti del pressing quasi mai rinunciando al suo 4-4-2.  Uomo ‘di ghiaccio’ solo all’apparenza, lo svedese che ora combatte contro il cancro, ha esordito in panchina in patria, come vice del Degerfors nel 1976-1977, dopo una carriera da giocatore non indimenticabile conclusasi anzitempo per un infortunio al ginocchio.

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Al Goteborg la prima grande vetrina, e il titolo svedese nel 1981-1982. Il passaggio al Benfica ne saggia la vocazione internazionale: vince subito due campionati portoghesi. Poi Roma e Fiorentina da direttore tecnico, ancora Benfica in panchina perdendo la finale di Coppa dei Campioni contro il Milan di Sacchi nel 1990. Arriva poi alla Samp, che allena per un quinquennio fino al 1996-1997, con la conquista della Coppa Italia nel 1993-1994. Quindi il passaggio alla Lazio di Cragnotti, con lo storico scudetto in rimonta sulla Juve nel 1999-2000. Allena poi la nazionale inglese, con la quale arriva dal 2001 al 2006 a un 60% di vittorie, senza però andare mai oltre ai quarti di finale nelle grandi manifestazioni. Arrivano poi l’esperienza non esaltante al City, pur amato dai tifosi, e poi quella al Leicester. Dal 2008 al 2009 allena il Messico. C’è poi il periodo cinese, quello dello scorso decennio, con Guangzhou, Shanghai e Shenzhen, sfiorando in più occasioni il titolo cinese ma senza mai conquistarlo. Nel 2018 e 2019 l’esperienza non fortunata alla guida della nazionale filippina. All’inizio dell’anno passato, la nomina a direttore tecnico del Karlstad, squadra di terza serie svedese, incarico interrotta poi per i problemi di salute che ora emergono drammaticamente. Nel passato di Eriksson anche un ruolo di dt del Sasana, in Thailandia, e dell’Al-Nasr negli Emirati Arabi. E’ l’unico allenatore della storia ad aver vinto campionato e coppa federale in tre nazioni diverse: Svezia, Portogallo e Italia. In bacheca ha messo quattro Coppe Italia, un record che condivide con Allegri e Mancini.

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