Torino-Lazio 0-2, Guendouzi e Cataldi decidono il recupero

In appena 6' i biancocelesti, nel segno di un ispirato Luis Alberto, battono i granata, che masticano amaro per le tante chance sciupate. Nel finale doppio giallo a Gila, che salterà la Fiorentina

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO
22 febbraio 2024
Matteo Guendouzi

Matteo Guendouzi

Torino, 22 febbraio 2024 - Il Torino gioca e confeziona occasioni da gol, vedendosela con la scarsa mira dei proprio avanti, con i riflessi di Provedel e con il duro legno del palo quando a provarci è Sanabria dopo appena 5' e la Lazio raccoglie il massimo del fatturato praticamente nelle uniche chance trovate: in appena 6' i biancocelesti, grazie a Guendouzi e Cataldi e soprattutto a Luis Alberto, autore di entrambi gli assist vincenti, vincono il recupero della gara in programma nella giornata 21 e rinviata a causa degli impegni di Supercoppa, salendo a 40 punti. La banda Sarri riparte così dopo la brusca frenata imposta dal Bologna e lo fa nonostante un'ultima parte di gara vissuta in inferiorità numerica a causa del doppio giallo rimediato da Gila, la cui assenza rischia di pesare parecchio nell'imminente scontro diretto per l'Europa contro la Fiorentina: prima però i biancocelesti hanno il tempo di godersi un successo nel segno del cinismo, quello mancato nelle ultime uscite. A farne le spese un Torino che resta invece nella terra di mezzo della classifica. E con mille rimpianti.

Le formazioni ufficiali

  Juric si affida al consueto 3-4-1-2, con Milinkovic-Savic tra i pali e Djidji, Lovato e Masina a comporre la difesa e la coppia Bellanova-Lazaro sulle bande: in mezzo al campo ci sono Linetty e Ilic, mentre Vlasic agisce alle spalle delle due punte Zapata e Sanabria. Sarri risponde con il suo usuale 4-3-3, aperto da Provedel, protetto da Hysaj, Gila, Romagnoli e Marusic, con Guendouzi, Cataldi e Luis Alberto in mediana e in avanti il tridente composto da Isaksen, Immobile e Felipe Anderson.  

Primo tempo

  Il Torino parte forte e al 5' sfiora la rete con Sanabria, che con il destro gira sul palo il bel cross basso di Bellanova, che poco dopo ripiega alla grande su Felipe Anderson, a conferma dell'ottimo periodo di forma. Il primo squillo della Lazio arriva solo al 20', quando Luis Alberto ci prova con una botta dalla distanza: Lovato si oppone con il corpo. Sul ribaltamento di fronte Zapata colpisce di testa un pallone precedentemente sporcato da Ilic che infatti diventa innocuo per Provedel. Intanto a destra Bellanova continua a fare il bello e il cattivo tempo, con Hysaj a perdere costantemente il duello: Gila svetta e sventa l'ennesimo traversone messo nel mezzo. I biancocelesti sono in difficoltà in ogni area del campo, pur potendo contare su un vantaggio non da poco: la coppia mediana granata, composta da Ilic e Linetty, è gravata dal peso di un'ammonizione. Gli ospiti, inoltre, cominciano a guadagnare una serie di corner da cui però non scaturisce alcun pericolo dalle parti di Milinkovic-Savic. Al 35' invece se la vede brutta Provedel, che osserva inerme il colpo di testa di Zapata terminare di poco a lato: l'assist, manco a dirlo, era stato confezionato dal solito Bellanova, a sua volta servito da Ilic, bravo a rubare la palla a un distratto Cataldi. Al 37' un indemoniato Bellanova mette un cross basso per Vlasic, che gira con il destro ma trova i riflessi pronti di Provedel: il numero 16' ci riprova su suggerimento di Sanabria, ma la mira stavolta è imprecisa. Al 43' Ilic si incarica della battuta di un corner che arriva sulla testa di Masina, il cui terzo tempo fa la barba al palo. E' di fatto l'ultima occasione di un primo tempo a fortissime tinte granata, che solo l'imprecisione, un pizzico di sfortuna e le parate di Provedel hanno impedito di tramutare nel meritato vantaggio per i padroni di casa.

Secondo tempo

  Sarri prova a cambiare qualcosa e lascia nello spogliatoio Hysaj, per la verità già acciaccato: al suo posto entra Lazzari, che si colloca a destra, con Marusic che passa a sinistra. La Lazio prova così a contenere Bellanova, che invece continua a sgasare dalla sua parte: al 48' un suo cross arriva a Zapata, che sfrutta lo scivolone di Gila e calcia senza però trovare la porta. Il colombiano ci riprova poco dopo, ma di testa e su imbeccata di Vlasic: l'esito è il medesimo. Proprio Vlasic si mette in proprio, ma la porta di Provedel sembra ancora stregata. Non solo: la beffa totale per il Torino arriva al 51', quando la Lazio, decisamente a sorpresa, si ritrova in vantaggio grazie a Guendouzi, che stoppa il suggerimento rasoterra di Luis Alberto e col destro trova l'incrocio vincente. Juric non ci sta e prova subito a cambiare qualcosa: dentro Ricci per l'ammonito Ilic, mentre Sarri getta nella mischia Castellanos per un impalpabile Immobile, che non graffia da ex. La Lazio si conferma cinica al 57', quando Luis Alberto confeziona il secondo assist vincente di giornata, cercando e trovando con un gran colpo di tacco Cataldi, che apre il destro e manda la palla prima sul palo e poi nel sacco. Il secondo sembra il colpo del ko per i granata, che fatica a imbastire una reazione degna di tale nome. Sarri intanto getta nella mischia Pedro per Isaksen, mentre Juric lancia Tameze per Djidji e Gineitis per Linetty. Al 78' torna in scena Guendouzi, innescato ancora da Luis Alberto: stavolta proprio il volto nuovo Gineitis evita il peggio ai suoi, che 1' dopo ritrovano vigore quando Gila lascia troppo spazio al limite dell'area a Zapata e poi lo abbatte, beccandosi il secondo giallo. Sarri mette subito mano alla panchina: dentro Casale per Luis Alberto, il migliore dei suoi da sacrificare per ridare equilibrio alla difesa. Juric inserisce Pellegri per Masina e poco dopo a momenti Ricci riapre la contesa in spaccata su sponda di Vlasic, a sua volta servito da Zapata. I minuti di recupero assegnati da La Penna sono 5: quasi quelli serviti alla Lazio per sbloccare la contesa e per trovare una vittoria ottenuta nel segno del cinismo, mentre gli ultimi rimpianti del Torino sono affidati alla chance gettata alle ortiche da Pellegri, il cui tentativo viene contrato dalla perfezione da Romagnoli.  

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