Udinese-Juventus 0-1, decide Chiesa. Bianconeri in Conference League

La contemporanea vittoria della Roma sulla Spezia fa scivolare la Vecchia Signora nella terza competizione continentale: sempre a meno dell'esclusione comminata dalla UEFA

di GIUSY ANNA MARIA D'ALESSIO -
4 giugno 2023
Federico Chiesa (Ansa)

Federico Chiesa (Ansa)

Udine, 4 giugno 2023 - Alla fine sarà Conference League: UEFA permettendo. Le note vicende giudiziarie hanno condizionato l'intera stagione della Juventus e rischiano di condizionarne le sorti anche ora che il sipario sul calcio giocato è ufficialmente calato. Sul campo i bianconeri, considerando il -10 in classifica, hanno strappato il pass per la terza competizione continentale, ma un eventuale intervento a gamba tesa della UEFA potrebbe sparigliare ancora una volta le carte in tavola: il rischio di un'esclusione totale da qualsiasi torneo europeo è forte e concreto. Intanto però la squadra allenata da Massimiliano Allegri chiude il campionato con una vittoria firmata da Chiesa, che beneficia della rinnovata verve offensiva dei suoi nella ripresa dopo che nel primo tempo, a parte una traversa centrata da Bonucci su uno dei tanti corner collezionati, era successo poco o nulla. Complici anche le sostituzioni a stampo offensivo effettuate da Allegri, con gli ingressi in particolare di Iling-Junior e Di Maria che come spesso succede si rivelano fondamentali, lo spartito cambia nella seconda frazione. Fatto il grosso, cioè dopo aver sbloccato il risultato senza concedere all'Udinese particolari chance in zona d'attacco, l'attenzione dellla Juventus si riversa su ciò che succede all'Olimpico. Le notizie che giungono al triplice fischio, arrivato tra l'altro dopo un recupero monstre, non sono buone, con la Roma che proprio all'ultimo secondo riesce a completare la rimonta sullo Spezia: ciò proietta i giallorossi in Europa League, curiosamente proprio il terreno della freschissima finale persa per mano del Siviglia, mentre la Juventus scivola in Conference League, seppur con un asterisco piuttosto grosso in attesa delle decisioni della UEFA. Intanto per i bianconeri, almeno sul campo, si chiude un ciclo: per diversi giocatori, per qualche dirigente ma forse anche per lo stesso allenatore, per un domino che verosimilmente attraverserà tutta l'estate della nobile decaduta del calcio italiano.

Le formazioni ufficiali

  Entrambi gli allenatori scelgono il 3-5-2: Sottil lancia Silvestri, protetto da Abankwah, Perez e Guessand. In mediana tocca a Samardzic, Walace e Lovric, con Pereyra e Udogie come quinti e la coppia Thauvin-Beto in attacco. Allegri risponde con Szczesny, assistito da Gatti, Bonucci e Danilo: sulle corsie ci sono Cuadrado e Kostic, con Miretti, Locatelli e Rabiot in mezzo al campo e Chiesa e Milik in avanti.  

Primo tempo

  L'inizio del match è all'insegna del tatticismo estremo da parte di entrambe le formazioni. A rompere gli indugi è Miretti, che al 4' sfrutta un disimpegno errato di Silvestri ma non riesce poi a servire Milik, anticipato da Abankwah. Sul ribaltamento di fronte Thauvin apparecchia per l'incornata alta di Beto. Dopo queste due fiammate, i ritmi calano ancora fino al 24', quando Cuadrado si incarica della battuta di una punizione: Silvestri vola e si rifugia in angolo. Al 31' è invece la traversa a salvare l'Udinese sul colpo di testa di Bonucci, innescato da una sponda di Milik dagli sviluppi di un corner. Dopo un lungo torpore, i padroni di casa tornano pericolosi con Thauvin, che con un mancino dalla distanza non va lontano dal bersaglio grosso. Nel primo dei 2' di recupero sull'altro fronte Locatelli chiude un triangolo con Milik e tira: il massimo del raccolto è ancora un altro giro dalla bandierina, dal quale tra l'altro non scaturisce nulla prima del duplice fischio dell'arbitro Guida.

Secondo tempo

  Allegri si gioca subito la carta Iling-Junior, che rileva un deludente Kostic. Anche Sottil cambia subito, ma non per scelta: Walace, già claudicante nel corso della frazione iniziale, alla fine alza bandiera bianca e lascia il campo ad Arslan, facendo tra l'altro sprecare uno slot per le sostituzioni all'Udinese. Proprio Iling-Junior, che come sempre ha un ottimo impatto sulle partite, cerca e trova Chiesa, che sfiora la palla di testa ma non riesce a indirizzare con precisione. Al 57' Milik riceve dal solito Iling-Junior e calcia dalla distanza: Abankwah devia la sfera in corner. Il salvataggio costa caro all'irlandese, che deve lasciare il campo appannaggio di Cocetta. Al 62' Milik lancia Rabiot che, solo davanti a Silvestri, calcia incredibilmente sull'esterno della rete. Poco dopo Allegri mette mano alla panchina: fuori Miretti e dentro Di Maria. Si tratta di una mossa chiaramente offensiva, sintomo della voglia della Juve di vincere la partita: la rinnovata verve bianconera produce i suoi frutti al 68', quando Chiesa riceve da Locatelli, facilitato a sua volta da uno scivolone clamoroso di Arslan e col destro buca Silvestri. L'Udinese non ci sta e al 70' manda al tiro dalla distanza Lovric: Szczesny deve lavorare per la prima volta nella sua partita, concedendo un corner. Sull'altro fronte uno scatenato Chiesa va in percussione e calcia all'altezza della linea di fondo: Guessand riesce a respingere la sfera in qualche modo. Al 74' è invece Silvestri a opporsi al tentativo di Locatelli, servito da un gran numero di Di Maria. I due al 78' si scambiano i ruoli: il tentativo dell'argentino dalla distanza manca di poco il bersaglio. Allegri cambia ancora, stavolta con il chiaro intento di proteggere il prezioso vantaggio: fuori Chiesa e dentro Paredes. Anche Milik va fuori, rimpiazzato da Kean, mentre Sottil tira giù Thauvin, Beto e Guessand e getta nella mischia Semedo, Nestorovski e Buta. I cambi scuotono i friulani, che all'84' non vanno lontani dal pareggio con Perez, che si proietta in avanti e tira: Szczesny si distende alla sua sinistra e devia la sfera in corner. All'87' Udogie colpisce di testa da ottima posizione ma manda la palla sopra la traversa. I 4' di recupero scorrono veloci senza più alcun sussulto, se non l'uscita dal campo di Bonucci appannaggio di Rugani e un guizzo di Di Maria, che col mancino impegna Silvestri proprio a ridosso del triplice fischio. Arriva poi il tempo per i verdetti definitivi validi per la parte medio-alta della classifica: la vittoria della Roma sullo Spezia relega la Juventus in Conference League. Naturalmente UEFA permettendo.  

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